I pipistrelli di Staffarda

Incredibile ma vero. Migliaia di pipistrelli della valle Po hanno messo in fuga nientemeno che il celebre generale francese Nicolas Catinat che portò lutti e dolori nel nostro Piemonte alcuni secoli fa. La rievocazione della famosa battaglia di Staffarda, frazione di Revello in provincia di Cuneo, quest’anno salta a causa di una curiosa colonia di pipistrelli che ha invaso l’abbazia e il terreno di scontro tra gli opposti eserciti. Non si possono far sloggiare perchè si tratta di una delle più importanti colonie di pipistrelli presenti in Italia e pertanto protette da leggi europee. Il problema è che sono molto prolifici e il loro numero continua ad aumentare in modo impressionante. Per il prossimo anno sarà indispensabile individuare una nuova area dove rievocare con centinaia di personaggi a piedi e a cavallo quello che avvenne il 18 agosto 1690 quando intorno alla millenaria abbazia del saluzzese si combattè una delle battaglie più cruente svoltesi sul suolo piemontese. È la battaglia di Staffarda che ogni due anni viene rivissuta sul terreno dove fu combattuta. Quel giorno i francesi del generale Catinat si scontrarono contro l’esercito austro-piemontese del Duca di Savoia Vittorio Amedeo II appoggiato dagli spagnoli e dal cugino Eugenio di Savoia. La battaglia si svolse presso l’abbazia di Staffarda tra il Po e il torrente Ghiandone. Andò male e i piemontesi vennero sopraffatti dalle truppe transalpine. Per sei lunghe ore i soldati sabaudi combatterono con grande coraggio ma le forze francesi, meglio schierate sul campo dall’abile Catinat, costrinsero le truppe di Vittorio Amedeo II alla ritirata. Tra piemontesi, spagnoli e austriaci si contarono circa 4000 morti mentre i francesi persero

meno di 2000 uomini. Neppure i reggimenti di dragoni di Eugenio di Savoia riuscirono a capovolgere le sorti dello scontro. Impegnato a combattere i turchi a est e i francesi a ovest, il giovane Principe era reduce dalla vittoria a Vienna nel 1683 contro i turchi insieme al grande Re polacco Sobieski. Nel 1688 Eugenio partecipò alla conquista di Belgrado e nell’anno successivo combattè contro i francesi di Luigi XIV sul Reno. Trovò anche il tempo per spostarsi in Piemonte ma questa volta non fu fortunato. Nella primavera del 1690 venne inviato nell’Italia del nord per aiutare suo cugino Vittorio Amedeo II, duca di Savoia. Trovò il Piemonte invaso dai francesi comandati dal Catinat che giunto in Piemonte devastò e incendiò paesi e città. Dopo la vittoria di Staffarda il generale francese occupò Savigliano, Saluzzo e saccheggiò Barge vincendo l’accanita resistenza dei bargesi che con eroismo cercarono vanamente di opporsi ai soldati del Re di Francia. Visitare l’abbazia di Staffarda è indispensabile per chi arriva per la prima volta in Valle Po. Lo splendido complesso medievale è a pochi chilomeri da Saluzzo nella suggestiva cornice del Monviso. Fu fondato nel 1135 da Manfredo I del Vasto, Signore di Saluzzo, e divenne la sede dell’Ordine dei monaci cistercensi arrivati dalla Francia.

Filippo Re

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