I musei torinesi per Roma giocano in serie B

PALAZZO MADAMADi GHINOTTO – Non si tratta di campanilismo, intendiamoci. Ma possibile che tutte le volte Torino debba essere penalizzata? Dal declassamento aeroportuale all’ancora possibile scippo dell’Authority dei trasporti “Roma ladrona” ci vuole privare delle nostre eccellenze

 

Se e quando diventerà governatore dei governatori,  Sergio Chiamparino avrà più tempo da trascorrere a Roma per far valere le ragioni del Piemonte. Parlando della decisione ministeriale di classificare i musei torinesi in seconda fascia, ha detto: ” un errore macroscopico, chiunque l’abbia fatto”.

 

Non si tratta di campanilismo, intendiamoci. Ma possibile che tutte le volte Torino debba essere penalizzata? Dal declassamento aeroportuale all’ancora possibile scippo dell’Authority dei trasporti “Roma ladrona” ci vuole privare delle nostre eccellenze. E poi, proprio la cultura. Come non riconoscere che questa sta rappresentando il rilancio di Torino, dimostrato dalle presenze turistiche provenienti da ogni angolo del pianeta? La miopia romana stupisce ancora una volta. Stupisce un po’, a dire il vero, anche il tentativo di difesa del ministro Dario Franceschini da parte del sindaco Piero Fassino, a proposito dell’inserimento in serie B del Polo Reale.  

 

 “La sua mancata classificazione nella bozza di riforma del Mibact – tenta di spiegare il primo cittadino – deriva dal fatto che il ministero considera separatamente i vari siti (Palazzo Reale, Museo Archeologico, Armeria Reale, Biblioteca Reale, Palazzo Chiablese e Galleria Sabauda) mentre il progetto Polo Reale ha come finalità proprio la costituzione di un polo unico integrato che, con oltre 400 mila visitatori nel 2013, si colloca già oggi fra i principali siti museali italiani”. Sarà.

 

Al di là delle classifiche romane, il prossimo settembre, in occasione del vertice europeo sulla cultura che si terrà nella Reggia di Venaria (non tanto perchè Torino se lo sia meritato – dicono i maligni – ma solo come contentino in sostituzione di quello sull’occupazione giovanile, soppresso per motivi di ordine pubblico) saranno gli stessi ministri della cultura di tutti i Paesi dell’Unione ad accorgersi che Torino  gioca in serie A.

 

Ghinotto
   

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