Guerra del tram, la Regione : “Il Comune va per vie legali? Sa dove inizia ma non dove finisce”

La guerra del tram è scoppiata. Dopo le critiche della Giunta Appendino alla Regione per uno stanziamento inferiore alle aspettative destinato al trasporto pubblico in città (leggi servizio in altra parte del giornale) , il presidente Chiamparino e l’assessore regionale ai Trasporti replicano duramente. Ecco le loro dichiarazioni.

tram“Commentando le dichiarazioni della sindaca Appendino e dell’assessora Lapietra, come riportate oggi sui quotidiani e dai vari media, il presidente Chiamparino e l’assessore Balocco rilevano che se si ritiene di andare per le vie legali è bene sapere che si sa dove si inizia ma non si sa dove si finisce. Ed è ovvio che la strada giudiziale scelta dal Comune comporterebbe l’immediata sospensione di tutti i tavoli di approfondimento in corso con la Città di Torino proprio sul tema del trasporto pubblico.

Come si è già visto a proposito della Sanità, cercare di contrattare con la mano sinistra e andare in tribunale con la mano destra con noi non funziona.  Nel merito vogliamo precisare che i “pesanti tagli” di circa il 20% cui fa riferimento la giunta Appendino riguardano gli esercizi compresi tra il 2011 e il 2014 sotto la giunta Cota.  Appena insediata, la nostra giunta ha cercato di rimediare alla pesante situazione avviando una transazione che ha consentito di azzerare di fatto i tagli e di riportare le risorse alla situazione ante 2014. Per il 2015 sono stati previsti tagli annui (su tutto il territorio) pari al 3%, tagli però di fatto compensati da un accordo con i sindacati che prevedeva il mancato reintregro del personale in uscita volontaria o per limiti di età accompagnato da necessarie razionalizzazioni che hanno consentito di non penalizzare l’utenza. Nel 2016 non sono stati effettuati ulteriori tagli e con l’assestamento di bilancio sono state garantite praticamente le stesse risorse TRAM GMADREdell’anno precedente (compensando anche pendenze precedenti) Sostenere quindi che la Regione abbia tagliato i trasferimenti non rispettando gli impegni è profondamente scorretto.

Gli altri contenziosi che riguardano GTT da una parte e AMP dall’altra concernono il diverso conteggio del costo  chilometrico. La questione è semplice: c’è una differenza tra quanto la l’Agenzia ritiene di dover trasferite al Comune di Torino e quanto il Comune di Torino ritiene gli spetti, differenza che deriva principalmente da una diversa modalità dì calcolo del costo/chilometrico per i servizi su linee tranviarie (che chiaramente hanno costi maggiori, di manutenzione, infrastrutture, etc) che invece, da alcuni anni, GTT eroga con i bus, fatturandoli come se fossero effettuati su tram. Da questa diversa interpretazione dipende in gran parte l’ammanco “denunciato” da parte del Comune di Torino”

Altro tema sono le tessere di libera circolazione. Secondo l’interpretazione data dall’AMP, queste agevolazioni erogate a determinate categorie, come le persone con disabilità, sono comprese nel corrispettivo che AMP trasferisce a GTT. Opposta la visione di GTT che ritiene che debbano essere conteggiate a parte, senza peraltro che sia stato definito un quadro di conteggio alternativo. Per GTT si tratta di abbonamenti pieni e che quindi debbono essere valorizzati a costo pieno. Per la Regione, anche grazie al sistema BIP che consente di monitorare l’utilizzo del biglietto da parte dell’utenza, dovrebbe essere al limite riconosciuto solo il costo delle singole corse utilizzate, che per il vettore rappresentano un costo marginale. Su questa impostazione Regione Piemonte si è dichiarata pienamente disponibile a ragionare per il futuro con GTT.

Poi c’è la questione metropolitana, che genera un disavanzo significativo nel bilancio GTT.  La Regione Piemonte si è dichiarata disponibile a contribuire ai costi di gestione a condizione però che il tram coloriComune di Torino faccia altrettanto, chiedendo anche il coinvolgimento del Governo. Non può essere solo la Regione a farsi carico in toto di un servizio che è principalmente al disposizione della città (anche se utilizzato da molti piemontesi). Per altro, la città di Torino è l’unica città che per il servizio urbano non finanzia nemmeno un euro, a differenza di quanto fanno altre metropoli o città più piccole come Novara o Cuneo, solo per citarne alcune.

Ulteriore questione la differente interpretazione sul conteggio degli interessi di mora per i ritardi nei pagamenti. Per l’Agenzia tali interessi vanno conteggiati al tasso di inflazione reale, mentre per GTT secondo il tasso di inflazione programmato (che è notevolmente più alto).

Su tutti questi temi c’è, come la sindaca Appendino e l’assessora Lapietra sanno, la piena disponibilità della Regione nei confronti della Città di Torino ad approfondire e a trovare soluzioni. Ma per trovare soluzioni la volontà deve essere reciproca. Se il Comune conferma invece la decisione di intraprendere la strada giudiziale, non resterà che prendere atto di quanto sarà deciso in quella sede”.

Sergio Chiamparino, presidente della Regione Piemonte

Francesco Balocco, assessore ai Traporti della Regione Piemonte

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