La gloriosa sezione Pci di Barriera vivacchia in epoca grillina

Wamar

STORIE DI CITTA’ / di Patrizio Tosetto

Capitava che odori spingessero forte in gola, da ragazzini. Era l’incontro tra puzza delle colate di gomma della Ceat  e profumo dei panettoni della Wamar. Un odore che quasi stordiva. Ed il ricordo ha l’olfatto. All’angolo con corso Vercelli c’era un basso fabbricato in legno, dedicato ad Antonio Banfo, operaio antifascista ucciso dai nazifascisti. Casa del Popolo, sede della 9a sezione del PCI

 

Miseria e nobiltà. Anche in questa nostra Barriera, con una vena di tristezza che accompagna queste riflessioni. Piazza Crispi è il fulcro di una storia che si sviluppa dalla fine degli anni ’50 ad oggi. Si mischiavano case ed industrie. Dalla mitica Grandi Motori alla Wamar dei dolciumi, alla Ceat cavi di via Leoncavallo. Capitava che odori acri spingessero forte in gola, da ragazzini. Era l’incontro tra puzza delle colate di gomma della Ceat  e profumo dei panettoni della Wamar. Un odore che quasi stordiva. Ed il ricordo ha l’olfatto. All’angolo con corso Vercelli c’era un basso fabbricato in legno, dedicato ad Antonio Banfo, operaio antifascista ucciso dai nazifascisti. Casa del Popolo, sede della 9a sezione del PCI.

 

Dal dopoguerra la Barriera ha sempre massicciamente votato a sinistra. Solo alle ultime politiche il movimento 5 Stelle è diventato di maggioranza relativa. Il basso fabbricato fu venduto a Banca San Paolo che costruì moderni e bruttini alloggi anni ’60 e i locali per una sua filiale. La sede della 9a sezione “vagò” per un po’, trovando definitiva ed ultima dimora in via Cervino, sede che segui le vicissitudinidel Pci. Ultimamente divisa in tre settori: Pd, Arci, e Sel e ospitante L’Anpi ( Associazione Nazionale Partigiani d’Italia). Ieri ho saputo della fine di questa storia. Il proprietario dei muri è il circolo Arci, intitolato ad Antonio Banfo.  Gli iscritti sono solo – e vogliono essere solo – 20. Il Motivo? Ognuno di loro ha personalmente contributo a comprare il tutto. Sel ha disdettato ed ora il Pd dovrebbe accollarsi tutti i costi affittuari relativi, che ammontano a circa 10 mila euro annuali.

 

Problema? Sono previsti 5000 euro d’incasso e ne mancano altrettanti. Come mai? Semplice: drastica riduzione degli iscritti e il presidente di Quartiere, diventata consigliere  regionale, decide non percepire il relativo stipendio, non versando le quote mensili relative. La maggioranza dei presenti ha poi paura che l’effetto di Venaria, tra un anno arrivi in Barriera. Penso, scusate la banalità: tanto va la gatta al largo che ci lascia lo zampino. Lascio ai lettori le valutazioni. Chi ha rinnovato azzerando tutto non ha saputo probabilmente creare realmente il nuovo. Chi ha vinto il congresso ora dice che tutto il partito deve risolvere. Ma il partito non c’è più. E difficilmente qualcosa che non c’è più può risolvere. Rimane la tristezza che diventa nostalgia. Ma con la nostalgia non si fa politica. Vedremo tra un anno. Personalmente con poche speranze.

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