Gli “Stra… fatti a mano” Marika e Fabio devono la loro fortuna ai Minions

SECONDA PUNTATA – Viaggio nel vasto mondo degli hobbysti, tra chi per sopravvivere alla crisi sta cercando di trasformare in mestiere una passione

 

Marika e Fabio, sotto il cartello “Stra… fatti a mano”, realizzano capi d’abbigliamento e accessori rigorosamente artigianali. Creazioni che esaltano tutto l’estro creativo della loro anima di stilisti autodidatti, concentrati su tessuti resistenti e modelli comodi, di fattura semplice. Approdati da quattro anni tra li hobbysti che espongono prodotti frutto del proprio ingegno nelle fiere cittadine, devono la loro fortuna a una ricca produzione di cappelli raffiguranti i supereroi mascherati dei fumetti, ma soprattutto ai personaggi di “Minions”, il film d’animazione del 2015 che in un batter d’occhio è riuscito a conquistare i cuori di grandi e piccini. Quarantenni, compagni di vita e di lavoro, Marika e Fabio sono arrivati “sulla strada” con il loro gazebo per disperazione. “Non riuscivo a trovare lavoro”, racconta Marika. “Qualche ora in bar e ristoranti a fare la cameriera, ma nulla di più stabile. Così – prosegue – ho incominciato a ricamare, a confezionare accessori in maglia e cotone lavorando con i ferri e l’uncinetto. La domenica mattina partivo con i miei borsoni di merce e passavo la giornata alle feste di quartiere a cercare di vendere quanto realizzato durante la settimana”.

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Poco tempo dopo anche Fabio rimane disoccupato: il ristorante in cui lavora chiude, e pure lui si ritrova in mezzo alla strada. La ricerca di un’altra occupazione non dà i risultati sperati, e prima che la depressione prenda il sopravvento Marika gli prospetta l’unica soluzione che riesce a intravvedere: “Ho comprato due pacchetti di Fimo, glieli ho messi in mano e gli ho detto di produrre bigiotteria”. “Il Fimo – spiega Fabio – è una pasta tipo il pongo, che si presta ad essere plasmata e modellata. Ho così incominciato a fare anelli, orecchini, ciondoli”. Al di là della passione e dell’entusiasmo che ci mettono, sono tempi difficili. La produzione va bene, ma le vendite scarseggiano. Poi, di colpo, per puro caso, la fortuna bussa alla loro porta. “Ho fatto per il mio fratellino – racconta Marika – un cappellino raffigurante i Minions e ho postato la foto su Facebook. E’ stato un successo. Immediatamente siamo stati sommersi di ordini: tutti volevano un cappellino come quello”.

 

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Per far fronte alle richieste anche Fabio impara a lavorare all’uncinetto. “Oggi è una scheggia, neppure io che lo uso fin da quando ero bambina sono così brava e veloce”, commenta Marika, mentre Fabio maneggia l’arnese con padronanza e maestria.  Sull’onda del boom e dell’inaspettato e notevole incremento degli incassi, decidono di lasciare la strada e affittare una casetta di legno all’ingresso dell’Area 12, il centro commerciale al confine tra Torino e Venaria. “Era un po’ come avere un negozio”, ricordano. Poi, però, il canone di locazione aumenta. Non ce la fanno più a far fronte alle spese. Lasciano la casetta, rispolverano il vecchio gazebo e ricominciano a girare i mercati della domenica. “I Minions ci hanno dato da mangiare per tre anni. Ad agosto uscirà un nuovo film, speriamo che il miracolo si ripeta”, raccontano, rivelando che il loro sogno è quello di riuscire, un giorno, ad aprire un negozio tutto loro, con annesso un laboratorio i cui tenere corsi per insegnare a creare, con le proprie mani, oggetti, accessori e capi d’abbigliamento.

 

Paola Zanolli

 

 

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