Gli alpini bonificano bomba da 100 chili a Caselle

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A pochi giorni dalla riuscita operazione di domenica scorsa conclusasi con il brillamento di una bomba da aereo di 1000 libbre a Valenza, gli artificieri del 32° reggimento genio guastatori della Brigata Alpina Taurinense hanno terminato alle ore 11 di venerdì 25 gennaio le operazioni di bonifica della bomba d’aereo da 100 kg ritrovata nei pressi della pista dell’aeroporto di Caselle,

rinvenuta la settimana scorsa durante alcuni lavori di allungamento della pista. A partire dalle ore 7.30, gli operatori del nucleo EOD (Explosive Ordnance Disposal) hanno dapprima predisposto l’ordigno alla movimentazione in sicurezza per poi procedere al caricamento su un autocarro. Sotto la scorta di una pattuglia della Polizia di Stato, la bomba è stata quindi trasportata in una cava a San Carlo Canavese, già predisposta nei giorni scorsi dai genieri per il brillamento.  L’intervento del personale specializzato dell’Esercito è stato condotto in una fascia oraria libera da traffico aereo, riducendo così al minimo i disagi per l’attività dell’aeroporto e per i cittadini.  Le operazioni si svolte celermente in quanto la bomba mancava di spoletta, essendo stata interrata dagli stessi militari italiani nel corso della guerra e, insieme a simili ordigni già rimossi nel corso degli anni, predisposta alla distruzione della pista in caso di attacco alleato, non consentendo così l’utilizzo del campo volo militare da parte delle forze nemiche. Gli specialisti del 32° reggimento  genio guastatori – che vantano una preziosa esperienza maturata anche nelle missioni all’estero – nel solo 2018 hanno effettuato 110 interventi, bonificando, tra le altre, bombe d’aereo di grandi dimensioni tipo quelle rinvenute presso il Lingotto di Torino, a Casale Monferrato e, appunto, pochi giorni fa a Valenza, e rendendo inoffensivi oltre 300 residuati bellici inesplosi in Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta. A fianco della propria attività prettamente militare, il reggimento interviene, su richiesta delle Prefetture competenti, in attività a supporto della popolazione in caso di calamità, come in Liguria lo scorso novembre o in Abruzzo a seguito dei noti eventi sismici e climatici.   L’Esercito Italiano è sempre più frequentemente chiamato ad un impiego poliedrico e duale, confermando una elevata disponibilità di uomini e donne, mezzi ed equipaggiamenti in grado di operare ed essere utilizzati anche in favore della popolazione, sul territorio nazionale.

Massimo Iaretti

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