Giustizia surreale: per un cavillo donna rapinata e stuprata non viene risarcita dallo Stato

A Roberta, donna torinese rapinata e stuprata, il tribunale di Torino ha negato il risarcimento dello Stato. I giudici hanno  respinto il ricorso dei suoi  legali della donna, Stefano Commodo  negandole la possibilità di rivalersi sullo Stato per la violenza subita,  come invece previsto dalla specifica direttiva europea che obbliga  gli Stati membri a garantire un adeguato ristoro alle vittime di reati di violenza. La motivazione della sentenza è che la donna non avrebbe dimostrato che il colpevole non era in grado di pagare di tasca propria i danni.”Ho lavorato tanto su me stessa, per non essere schiacciata da questa tragedia, ora mi sento abbandonata dal mio Stato…”, dice Roberta all’Ansa. Una vicenda surreale legata  alla direttiva Ce sulla quale l’Italia è stata condannata dalla Corte di Giustizia europea in quanto inadempiente nella sua applicazione. In un caso simile la Corte d’Appello civile di Milano ha deciso invece di  condannare lo Stato a risarcire una madre e  la figlia vittime di rapina e stupro.

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