Giorgio Merlo: "Sinistra nel Pd e sinistra fuori del Pd"

pd manifestoL’elettorato di sinistra, forse il piu’ sbandato e il piu’ disorientato – come sostengono molti sondaggisti – dopo il cambiamento del profilo politico del Pd, non puo’ rifugiarsi nell’astensionismo o farsi risucchiare da un richiamo estremista o, peggio ancora, qualunquista e vagamente antipolitico

 

Con la formazione di un partito alla sinistra del Pd – che si chiama, appunto, “Sinistra italiana” – il panorama politico nel campo del centro sinistra e’ nuovamente destinato a cambiare. Certo, sarebbe lunga l’analisi sul cambiamento che ha subito il Pd dopo l’avvento della segreteria di Matteo Renzi e che ha portato lo stesso partito ad avere un consenso significativo. Con tanti saluti – e su questo versante aveva perfettamente ragione – alla ridicola e grottesca “ditta” di Bersani, il Pd pero’ ha invertito in profondita’ la sua rotta politica diventando, di fatto, sempre piu’ un soggetto politico centrista che punta a raccogliere un consenso che sino a qualche tempo aveva scommesso sul ventre molle berlusconiano. Ora, al di la’ di questa sterzata politica – rilevata da tutti i commentatori e gli osservatori – e’ indubbio che nella politica, come recita un vecchio insegnamento, il vuoto viene sempre riempito da qualcuno o da qualcosa. E, accanto alla determinazione, alla intraprendenza e alla velocita’ di
Renzi nel guidare il Pd e nel condurre il governo del paese, adesso si tratta pero’ di capire come mantenere in un alveo di centro sinistra un elettorato che resta, comunque sia, decisivo per garantire una prospettiva riformista al nostro paese.chiampa renzi

 

E l’elettorato di sinistra, forse il piu’ sbandato e il piu’ disorientato – come sostengono molti sondaggisti – dopo il cambiamento del profilo politico del Pd, non puo’ rifugiarsi nell’astensionismo o farsi risucchiare da un richiamo estremista o, peggio ancora, qualunquista e vagamente antipolitico. Sotto questo profilo, un ruolo importante e forse essenziale lo puo’ svolgere, adesso piu’ di prima, la sinistra sociale e la sinistra politica che si riconosce nel Pd e che oggi e’ minoranza ma che, comunque sia, puo’ e deve svolgere un ruolo politico forte e visibile per continuare a garantire i tratti originali del Pd. E cioe’, un partito plurale, un partito di centro sinistra, un partito riformista e un partito con una spiccata cultura di governo.

Certo, e come ovvio, non e’ la sola sinistra del Pd a perseguire e a garantire questi elementi costitutivi della stessa esperienza del Pd. Ma la sinistra Pd, con altri, puo’ svolgere questo ruolo. E, forse, proprio adesso lo deve svolgere con maggior intelligenza e responsabilita’ rispetto anche solo al recente passato. E, per fare un solo esempio, credo sia ridicolo continuare ad avere un atteggiamento rancoroso verso il Governo pd unitaal mattino, minacciare sfracelli al pomeriggio e poi annunciare alla sera che non si faranno mai scissioni. Questo metodo, riscontrabile in alcuni teorici della “ditta”, adesso diventa piu’ che ridicolo addirittura patetico. Semmai, e al contrario, si tratta di lavorare affinche’ le “ragioni” della sinistra sociale e della sinistra politica trovino piena cittadinanza nel Pd – come sostiene Gianni Cuperlo – agendo di comune intesa con la segreteria nazionale per far si’ che le stesse ragioni della sinistra democratica non si disperdano lungo i rivoli della sola testimonianza o della banale ed inconcludente protesta qualunquista.

Giorgio Merlo

 

(Foto: il Torinese)

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