Gioco legale, gli operatori: “penalizzare chi lavora lecitamente peggiora la situazione”

Andrea Tronzano

“Una legge liberticida che sta distruggendo la filiera
del gioco legale” Così Andrea Tronzano, consigliere di FI al Consiglio Regionale del Piemonte in merito alla legge sul gioco d’azzardo. “Una legge che sta portando invece ad un aumento dell’illegalità. E’ senz’altro importante prevenire il fenomeno del GAP, pensare alla salute, ma lo sono anche gli investimenti che gli imprenditori hanno fatto nel tempo”, sottolinea Tronzano .  “Questa legge regionale è del tutto illogica” osserva Fabio Bodini, operatore del settore del gioco legale, a commento delle dichiarazioni di Tronzano “Una legge che sposta i giocatori verso forme di offerta più aggressive, se non addirittura illegali. Una legge che va a colpire tutti gli imprenditori e gli stessi giocatori”. “Le decisioni del Consiglio Regionali vanno rispettate, perchè è un organo eletto, ma quando il Consiglio si rende conto che una legge non funziona o sta rischiando di escludere dal circuito produttivo decine di migliaia di persone va posto un rimedio” , spiega Tronzano. “Noi abbiamo provato a porre rimedio, ma non ci siamo riusciti. Contiamo, in caso di vittoria alle elezioni regionali di sospendere questa legge per evitare ulteriori danni, dopo di chè modificarla senza toccare l’impianto dedicato alla salute e alla prevenzione. Quello è fondamentale e deve rimanere, ma nello stesso tempo non dobbiamo escludere dal circuito economico persone che hanno investito e stanno lavorando in questo settore che, va ricordato, è legale per una legge nazionale del 2004”. “l’idea sarebbe stata quella di tutelare i giocatori- spiega Bodini – ma non è esattamente quello che si è ottenuto”. “Al primo posto di questa legge c’è il contrasto e la prevenzione del gioco patologico. Il tema però è stato affrontato in maniera giusta e comunque non con interventi adeguati. Ci si è concentrati sulla parte peggiore della legge, quella che esclude dal settore produttivo gli imprenditori legali. Ora noi dobbiamo mettere insieme le due esigenze e lo possiamo fare sospendendo la legge. E’ una legge che non sta dando frutti dal punto di vista della salute, ma sta dando danni alla filiera produttiva legale”, aggiunge Tronzano. “Non è con la proibizione che si ottiene un risultato, ma con la prevenzione”.

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