Foto-scandalo, il Comune toglie il patrocinio alla cicciona

A fare saltare sulla sedia il sindaco Piero Fassino (immaginiamo sia successo così) è la fotografia di una donna grassissima e nudissima che calpesta un’immagine religiosa

 

CICCIONA

Sono scontate le reazioni di un cattolico di destra come Maurizio Marrone, o di un catto-cattolico come Silvio Magliano. Ma anche i dem-cristiani della Sala Rossa sono indignati. Ed è soprattutto l’imbarazzo, fitto come una coltre di nebbia che si taglia con il coltello, ad aleggiare  tra gli stucchi di Palazzo Civico. I promotori dell’iniziativa intendevano creare scalpore attraverso i media? Beh, ci sono riusciti. ciccia 2

 

La polemica in città per la foto-scandalo utilizzata come simbolo per la mostra organizzata dal movimento per la libertà omosessuale LGBT,  è scoppiata puntuale. Eh sì, perché oltretutto l’iniziativa aveva ottenuto il patrocinio del Comune. A fare saltare sulla sedia il sindaco Piero Fassino (immaginiamo sia successo così) è la fotografia di una donna grassissima e nudissima che calpesta un’immagine religiosa.

 

Sul donnone campeggia la didascalia  S.A.L.I.G.I.A, come acronimo che riunisce le iniziali dei sette vizi capitali. In ritardo, ma meglio tardi che mai, l’assessore alla Cultura Maurizio Braccialarghe allarga le braccia sconsolato: non avevamo visto la fotografia. Così oggi la giunta municipale, all’unanimità, ha tolto il patrocinio. Se i diritti di chiunque non si devono calpestare, anche il buon gusto non va ammazzato.

 

CB 

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