Finanziaria, Chiamparino: "Conti a posto". Pichetto: "Brutta e senz'anima"

chiamp consigliopichettoIl Governatore: “Chiudere le pendenze con il passato e mettere a posto i conti, anche quelli pregressi e fuori bilancio, non è cosa da poco”

 

Con 29 voti favorevoli e 15 contrari, l’aula di Palazzo Lascaris ha approvato la Legge Finanziaria 2015. Secondo la maggioranza il documento “punta sui fondi europei per restituire ossigeno al sistema produttivo”. Tra i punti chiave il piano di alienazione del patrimonio immobiliare e il recupero dell’evasione fiscale sul bollo auto. E’ inoltre prevista la chiusura dei debiti pregressi del trasporto pubblico locale e dei debiti fuori bilancio.

 

Soddisfatto il presidente Sergio Chiamparino: “Nella Finanziaria siamo riusciti a coniugare il necessario rigore dei conti a favore dell’istituzione con quella sensibilità che non ha ridotto tutto a una mera discussione contabile. Da martedì, con la discussione del bilancio, daremo risposte su questioni importanti come il trasporto pubblico locale, la cultura e altri settori nevralgici per il Piemonte. Chiudere le pendenze con il passato e mettere a posto i conti, anche quelli pregressi e fuori bilancio, non è cosa da poco”.

 

“Quella approvata oggi dalla Giunta Chiamparino è una legge finanziaria ‘brutta e senza anima’. Si trattava del primo atto di indirizzo politico ed economico per il centrosinistra: il Piemonte ne esce come una barca alla deriva”. A sostenerlo il capogruppo di Forza Italia Gilberto Pichetto. “Tolto il piano di risanamento dei conti regionali che praticamente è identico a quanto già deciso dalla giunta di  centrodestra precedente – spiega l’esponente azzurro – il centrosinistra ha scelto di abdicare al proprio ruolo di governo. Gli assessori, che si erano sottratti in commissione al confronto sulle azioni che hanno intenzione di avviare quest’anno per il rilancio della regione, si sono ripetuti anche in Consiglio dimostrando, non solo che non hanno il coraggio di affrontare un confronto serio e trasparente ma che manca anche una visione complessiva e strategica per il Piemonte. L’unico punto nel quale la maggioranza ha dimostrato fantasia è nella tassazione punitiva: basti pensare al tentativo di salassare il comparto estrattivo, con il conseguente aumento dei costi per tutto il comparto dell’edilizia che solo la nostra tempestiva azione di disturbo ha bloccato”.

 

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