Il premier: “Lo Stato sarà parte civile in caso di nuovo processo”

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Intanto si spera nella riforma della prescrizione, dopo le sollecitazioni dello stesso premier

 

 AGGIORNAMENTO

Il premier Matteo Renzi ha assicurato la delegazione di Casale Monferrato  che lo Stato si costituirà parte civile se si terrà un altro processo e che ciò che è in grado di fare per la prescrizione di reato di disastro e per i costi della bonifica lo farà. Anche se lui non è un giudice. E’ quanto ha dichiarato all’Ansa Bruno Pesce, il portavoce dell’ associazione dei familiari delle vittime dell’amianto, al termine dell’incontro a Palazzo Chigi. Laura Boldrini auspica un’accelerazione dell’iter parlamentare per il ddl sui reati ambientali . “L’amianto è un crimine contro l’umanità, vogliamo portare Schmidheiny alla corte dell’Aia”. Lo afferma il  sindaco di Casale Monferrato, Titti Palazzetti. “Quando lo stabilimento Eternit è stato chiuso, ha abbandonato tonnellate di amianto a cielo aperto, a dimostrazione dello spregio per l’umanità di questa persona”, ha detto ai microfoni di Radio Veronica One.

 

Il senatore del Pd Stefano Esposito annuncia che familiari delle vittime Eternit avranno un incontro a Roma con il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, il presidente del Senato Grasso, della Camera Boldrini e un rappresentante del Csm. L’appuntamento nella capitale è stato promosso con gli altri parlamentari PD Daniele Borioli, Federico Fornaro, Cristina Bargero e Fabio Lavagno. L’incontro con Renzi si terrà alle 16.30, in presenza dei sindaci di Casale Monferrato e Cavagnolo, Titti Palazzetti e Mario Corsato, del vicepresidente Afeva Bruno Pesce e del presidente Fondo vittime amianto Nicola Pondrano.
   

Intanto si va verso la riforma della prescrizione, dopo le sollecitazioni dello stesso premier. Si riparte dalla Camera con un ddl del governo, come annunciato dal   ministro Orlando, già a partire da questa settimana. 

 

Aveva detto il presidente del Consiglio: «cambieremo il sistema del processo e le regole del gioco» ed ora si ha l’intesa tra la presidente della Camera Laura Boldrini e il collega del Senato Pietro Grasso per sbloccare il disegno di legge che dovrebbe rivedere l’intera materia.

 

Da segnalare una curiosità storica riportata dal sito dell’Ansa: il tribunale di Torino affermava già nel 1906 la pericolosità dell’amianto. Lo si legge in una sentenza pronunciata “in nome di sua Maestà Vittorio Emanuele III” dopo una causa civile promossa dall’inglese British asbestos company limited contro un giornale, “Il Progresso del Canavese e delle Valli Stura”, per un articolo che parlava di una fabbrica amiantifera di Nole in provincia di Torino. I giudici respinsero le richieste della società certificando che la lavorazione era dannosa per la salute.

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