DOPO IL REFERENDUM. LEGA:”DIRITTO DI VOTO ALLE PROVINCE”. PD: “RENZI RESTI SEGRETARIO”

QUI LEGA NORD

molinari-nuovaReferendum Costituzionale, il giorno dopo. Molinari “Questa notte ripaga di anni di sacrifici e lotte”. E aggiunge: “Si restituisca il diritto di voto per le Province. Il centralismo ha fallito”. All’indomani del Referendum Costituzionale, che ha visto una schiacciante vittoria del fronte del ‘no’, è tempo di ringraziamenti e bilanci. “Ha vinto il Popolo, contro tutto e tutti commenta Riccardo Molinari, segretario nazionale della Lega Nord Piemont – Questa notte ripaga di anni di sacrifici e lotte. Questa notte dimostra che la passione e battaglia politica, in questo mondo dominato dai media e dai soldi, ha ancora valore e senso. Grazie a tutti i compagni di viaggio di questa avventura, abbiamo fatto qualcosa di straordinario. Abbiamo salvato la democrazia e l’autonomismo nel nostro Paese”.La gioia, però, lascia spazio anche alle proposte per il domani e Molinari avanza una proposta concreta. “La consultazione ha visto la maggioranza schiacciante dei cittadini votare contro ad una riforma pesantemente centralista. La prima cosa da fare è riconsegnare ai cittadini il diritto di voto per le Province, dal momento che il progetto Renzi-Delrio-Boschi è stato respinto dal Popolo sovrano. Gli italiani si sono espressi e hanno dimostrato quanto stia loro a cuore la possibilità di decidere del proprio futuro: è ora di prenderne atto e di restituirci ciò che ci spetta di diritto”.

QUI PD

Davide-GariglioREFERENDUM; GARIGLIO (PD): RENZI RIMANGA SEGRETARIO, NON SI RIPETANO ESPERIENZE DI GOVERNI TECNICI  

“Credo che Renzi debba rimanere a guidare il PD, garantendo la continuità della nostra proposta riformatrice: dopo questa esperienza di Governo, non possiamo tornare alla vecchia politica, alle trattative infinite, alle coalizioni litigiose”. Lo dichiara il segretario regionale del Piemonte del PD, Davide Gariglio, commentando l’esito del voto sul referendum costituzionale di ieri. “Dobbiamo rafforzare il partito – prosegue Gariglio –  dedicare tempo alla sua riorganizzazione sul territorio, aprirne le porte a tutti coloro che si sono impegnati nei comitati per il SI, fare un congresso che si esprima sulla linea delle riforme da perseguire. Dobbiamo assicurarci che nel futuro – sottolinea -, salva la libertà di coscienza dei singoli, non sia più possibile che chi sta dentro il partito si allei con i peggiori avversari esterni per far cadere il proprio leader. Poiché siamo la forza di maggioranza relativa nei due rami del Parlamento – rimarca – abbiamo l’onere di garantire che venga approvato la legge di stabilità e che proseguano gli interventi a favore delle popolazioni colpite dai terremoti e dall’alluvione. Il prima possibile si torni però a dare voce agli elettori, che si devono esprimere per indicare chi debba guidare questo Paese nei prossimi cinque anni. Non si ripetano esperienze di anni di governi tecnici o di grandi coalizioni – conclude Gariglio – siano gli italiani a stabilire il loro destino”.

 

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