De profundis per i negozi di Torino, ne sono morti 500 in 6 mesi

vetrina chiusaSe il trend si mantenesse costante per tutto l’anno, a non festeggiare il Natale sarebbero ben 2500 imprese commerciali

 

La desertificazione commerciale non si ferma. E non ci riferiamo alla serranda selvaggia tipica del periodo estivo. Magari si trattasse solo di quello. No, la chiusura di molte attività commerciali è proprio definitiva.

 

L’allarme è lanciato da Confesercenti che ha stimato, per Torino e provincia, la cessazione di 1200 negozi nei primi 6 mesi del 2014. Nel solo capoluogo le chiusure sono state più di 500.

 

Se il trend si mantenesse costante per tutto l’anno, a non festeggiare il Natale sarebbero ben 2500 imprese commerciali. Tra l’altro, oltre agli esercizi tradizionali, sono in calo anche attività quali i rappresentanti di commercio. Unico segnale positivo in questa valle di lacrime, la crescita del comparto ortofrutta, addirittura del 17%.

 

Le cose non vanno bene neanche nel commercio ambulante: da inizio anno sono svaniti 105 banchi, di cui 44 a Torino. L’abbigliamento ha perso 133 negozi, 55 dei quali nella nostra città. E nemmeno i saldi, al momento, sembrano dare una salutare boccat di ossigenoai commercianti.

 

Uno spiraglio, una piccola speranza però c’è. E’  riscontrabile dalle aperture delle attività che, come sottolineato da Unioncamere, sono in lieve crescita. Segno che l’intraprendenza dei torinesi non si lascia scoraggiare dalla crisi.

 

(Foto: il Torinese)

 

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