Dal campo profughi di Idomeni a Collegno

Dal 15 al 24 settembre alla Certosa Reale “AI CONFINI DELL’ACCOGLIENZA” con foto e video dei volontari delle Pubbliche Assistenze toscane

Un appuntamento di grande significato: dal 15 al 24 settembre le foto e il video del Nucleo di Documentazione della Croce Viola di Sesto Fiorentino che compongono la mostra “Ai confini dell’accoglienza” sui profughi della Siria saranno esposte nella Sala delle arti della Certosa Reale di Collegno. Immagini di volti, sguardi, scene familiari ed un filmato su distruzioni della guerra,  bombardamenti,  città fantasma, campi profughi e tende di fortuna, di oltre diecimila persone in difficili condizioni igienico-sanitarie al confine tra la Grecia e la Macedonia.

L’esposizione, organizzata dal Nucleo Documentazione della Croce Viola – Pubblica Assistenza di Sesto Fiorentino, ha il patrocinio della Città Metropolitana di Torino e del Comune di Collegno, oltre che di quello delle Pubbliche Assistenze della Toscana, del Consiglio Regionale della Toscana, del Comune di Sesto Fiorentino, dell’Anci Toscana e del Parlamento degli Studenti e con il contributo di Unicoop Firenze.

L’inaugurazione si terrà venerdì 15 settembre alle 17.30 nella Sala delle Arti della Certosa Reale di Collegno, alla presenza di alcuni dei volontari toscani presenti a Idomeni nella primavera 2016 e di rappresentanti delle istituzioni locali

Per alcuni mesi nella pianura al confine tra la Grecia e la Macedonia erano rimaste ammassate, in attesa della riapertura della frontiera da parte del governo di Skopje, oltre diecimila persone. Poi, proprio in contemporanea con l’arrivo della missione della Croce Viola di Sesto Fiorentino, è iniziato lo smantellamento dell’area e lo spostamento delle persone che si trovavano lì in campi controllati direttamente dal governo greco. «Una mostra – spiega Davide Costa, responsabile del Nucleo Documentazione della Croce Viola – che abbiamo realizzato con l’intento di raccontare la situazione che abbiamo visto nella primavera del 2016 al confine greco-macedone in quello che è stato definito da più parti un vero e proprio inferno contemporaneo. Il nostro gruppo è arrivato a Idomeni proprio nei giorni in cui il governo greco aveva deciso di iniziare lo smantellamento del campo e abbiamo così assistito alle operazioni di trasferimento di parte dei profughi».

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