Crisi siriana, che fare?

Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani intende sottolineare la drammaticità del momento storico attuale: le violenze inaudite a cui sono sottoposti inermi civili, e specialmente bambini, imporrebbe una riflessione seria da parte delle potenze mondiali sulle strategie finora adottate per gestire la crisi siriana. La Costituzione italiana nell’art. 11 ripudia la guerra (…) come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali. Intanto stiamo assistendo a un moltiplicarsi delle azioni belliche su più fronti. L’odio e la crudeltà stanno raggiungendo livelli inaccettabili e ingiustificabili; immagini televisive raccapriccianti si diffondono nelle nostre case in modo martellante quanto inefficace: la spirale infernale della ferocia umana non si arresta davanti a niente; neanche davanti alla possibilità che il conflitto, acceso in una zona del Medio Oriente, non troppo lontana da noi, possa deflagrare ed estendersi in modo irreversibile all’intero pianeta. Le personalità politiche che detengono attualmente il potere, decisamente, purtroppo, non inclini alla diplomazia, disertano la via del colloquio, del dialogo e della collaborazione, e scelgono di operare autonomamente, nonostante gli appelli dell’ONU alla

moderazione. Condividiamo quanto espresso dal segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres: “Tutte le azioni che potrebbero aggravare la situazione e peggiorare la sofferenza del popolo siriano vanno evitate”. La scuola deve promuovere messaggi di pace e di speranza: a tal proposito il Coordinamento rivolge un pensiero di vicinanza a tutti i docenti e studenti siriani e non che si ritrovano a formare e a formarsi in condizioni veramente disumane e di estrema precarietà. Ci auguriamo che la ragione, la civiltà e la pace possano ancora prevalere, anche quando le premesse parrebbero far pensare il contrario. La speranza non è degli illusi, ma di tutti quelli che, qualche volta, riescono a cambiare la realtà. Il Coordinamento invita le scuole di ogni ordine e grado a far sventolare la bandiera della pace e a illustrare, analizzare e commentare “Il Manifesto Russell‐Einstein” del 9 luglio 1955, con l’auspicio che il clima internazionale possa distendersi quanto prima. “Ci appelliamo, in quanto esseri umani, ad altri esseri umani: ricordate la vostra umanità, e dimenticate il resto. Se ci riuscirete, si aprirà la strada verso un nuovo Paradiso; altrimenti, vi troverete davanti al rischio di un’estinzione totale.” (Il Manifesto Russell‐Einstein).

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