Come comunicano i cani (parte I)

Lo “scodinzolare” viene generalmente interpretato dall’uomo come un segnale di felicità, ma non sempre è così. Anche attraverso il movimento della coda, il cane dimostra la sua intenzione di interazione e la sua agitazione, positiva o negativa

 

 

Nell’articolo precedente è stata presa in considerazione la comunicazione con il cane, in questo e nel prossimo vedremo come, invece, il cane comunica con noi. Comprendere il suo linguaggio e interpretare correttamente i segnali che utilizza per comunicare con l’uomo e con i suoi simili, è funzionale al saper riconoscere i segnali e a poter intervenire di conseguenza. Oltretutto tale capacità qualificherà la nostra figura ai suoi occhi come competente e quindi meritevole di fiducia; altrimenti, in un contesto che non è in grado di capirlo, a prevalere sarà una sensazione di frustrazione. La comunicazione del cane è composta dalla componente chimica (olfatto e paraolfatto), visiva, acustica e tattile. La comunicazione chimica è il senso più sviluppato nei cani ed è usata solo per comunicare tra loro. Il paraolfatto, grazie alla presenza dell’organo vomeronasale situato al di sopra del palato e formato da due canali all’interno delle cavità nasali, permette loro di percepire i feromoni (sostanze chimiche che si trovano nelle secrezioni vaginali, nelle ghiandole perianali ed in quelle sudoripare dei cuscinetti plantari) attraverso l’aria, l’acqua o la terra. La comunicazione olfattiva (marcature), avviene principalmente tramite urina, feci, ghiandole anali e interdigitali e nel padiglione auricolare, attraverso i quali i cani raccolgono informazioni importanti sull’altro individuo circa sesso e età, mole, condizioni di salute e stato gerarchico. Così come il nostro cervello è predisposto ad apprendere il linguaggio verbale, allo stesso modo quello del cane è preparato a elaborare e discriminare gli odori. Risulta quindi fondamentale permettere al nostro amico di “leggere” le informazioni di cui ha bisogno senza strattonarlo continuamente (a meno che non si stia facendo un percorso di recupero comportamentale su soggetti particolarmente territoriali e/o dominanti). Un video illustrativo, divertente e molto interessante dal titolo “Come fanno i cani a vedere con il naso” spiega come funziona il meraviglioso mondo dell’olfatto canino e quali potenzialità spesso ignoriamo.

 

La comunicazione visiva, ovvero il linguaggio corporeo del cane, è definita postura e varia in funzione della situazione-stimolo con cui deve interfacciarsi; la corretta visione d’insieme di orecchie, coda, mantello, mimica facciale, movimenti di avvicinamento e traiettoria, fornisce indicazioni preziose sullo stato emozionale del cane. A tal proposito, consiglio di leggere “Il linguaggio del cane” di Roger Abrantes, da cui è tratta l’immagine delle evoluzioni del linguaggio corporeo canino. 

 

 

Le più comuni sono:

Postura RILASSATA: posizion neutra, testa alta, orecchie morbide, coda bassa leggermente curva.

Postura DOMINANTE (cane che intende comunicare la sua superiorità gerarchica): posizione dritta, orecchie in avanti ed erette, coda alta verticale che si muove lentamente e a scatti, sguardo fisso e diretto sul dorso o verso gli occhi dell’avversario, muso o zampa (o entrambi) poggiati fermi sopra la testa o il collo dell’ altro (T-POSITION). La monta tra cani dello stesso sesso in determinati contesti ha natura gerarchica e non ha nulla a che vedere con la monta sessuale.

Postura DOMINANTE AGGRESSIVA (cane in situazione di possibile scontro): corpo proteso in avanti, labbra e naso arricciati, denti e gengive ben scoperte, fronte con rughe verticali, piloerezione.

Postura di SOTTOMISSIONE (finalizzata a interrompere un’azione irruente o di aggressione):

  • ATTIVA: postura bassa, orecchie all’indietro, coda bassa tra le gambe, movimenti a scatti, testa girata da un lato, leccamento e stimolazione labiale verso l’ altro.
  • PASSIVA: ventre scoperto, segnali di pacificazione con eventuale emissione di urina, soprattutto nei soggetti più giovani.

Postura di INSICUREZZA/TENSIONE (cane che di fronte ad una possibile minaccia cerca di stemperare la tensione): posizione leggermente rannicchiata, coda tra le gambe, orecchie appiattite ai lati della testa.

Postura di ALLERTA (cane che si imbatte in qualcosa di interessante o vede arrivare qualcuno): posizione dritta, orecchie tese in avanti, occhi ben aperti, coda orizzontale con possibile movimento oscillatorio, piloerezione.

Postura di GIOCO: “inchino”, movimenti ampi della coda, abbai e ringhi dati da eccitazione, movimenti veloci e circolari del corpo e della testa.

 

Lo “scodinzolare” viene generalmente interpretato dall’uomo come un segnale di felicità, ma non sempre è così. Anche attraverso il movimento della coda, il cane dimostra la sua intenzione di interazione e la sua agitazione, positiva o negativa. Ad esempio, due cani che si avvicinano con fare di circospezione, le cui punte delle code si muovono velocemente, sono quasi sicuramente minacciosi l’uno verso l’altro. Un erronea interpretazione di questo comportamento, pensandolo amichevole, non riconosce la pericolosità della situazione e non consente di intervenire in tempo, evitando possibili aggressioni che potrebbero essere, invece, scongiurate.

Nel prossimo articolo vedremo gli altri due tipi di comunicazione del cane. Stay tuned!

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Francesca Mezzapesa

Educatrice cinofila – Istruttrice Rally Obedience

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