La città che cambia “rigenera” il quadrante al confine con Settimo

quadrante settimoUn’area divenuta marginale, a seguito della de-industrializzazione ma servita da un’importante rete di infrastrutture stradali e ferroviarie (stazione Stura), che può essere rivitalizzata con un recupero sostenibile degli spazi abbandonati

 

Così come avenuto negli anni per il Lingotto, quartiere operaio per eccellenza di Torino (con il recupero strutturale e funzionale della vecchia fabbrica Fiat, la creazione di Eataly, il nuovo grattacielo della Regione), la città che cambia si manifesta anche in altre zone. E’ stata infatti approvata  dal Consiglio Comunale di Torino (23 voti favorevoli, 1 contrario) la delibera che avvia il programma di rigenerazione urbana, sociale e architettonica del quadrante nord-est della città, quella porzione di metropoli al confine con il Comune di Settimo Torinese.

 

“Un’area divenuta marginale, a seguito di una progressiva de-industrializzazione, – spiegano a Palazzo Civico – ma servita da un’importante rete di infrastrutture stradali e ferroviarie (stazione Stura), che può essere rivitalizzata e valorizzata, con un recupero sostenibile degli spazi abbandonati e con l’insediamento di nuove attività economiche, possibile grazie a una destinazione d’uso più flessibile”.

 

Attraverso azioni partecipative, di concerto con gli operatori privati, si procederà al recupero sostenibile degli spazi abbandonati dai processi produttivi, per restituire nuova qualità ambientale, economica e sociale, confermando al contempo la vocazione produttiva e di terziario avanzato dell’area. Rispetto alla previsione di edilizia residenziale originariamente prevista dai due Programmi integrati di riqualificazione urbanistica, edilizia e ambientale – adottati nel 2011 – si consente l’insediamento di maggiori quote di attività economiche, con conseguente riduzione degli abitanti potenzialmente insediabili. Sarà così  possibile avviare una Conferenza dei Servizi con tutti i soggetti interessati a procedere alla trasformazione dell’area.

 

IL PROGETTO

Il sistema di aree di trasformazione coinvolte al confine tra Torino e Settimo costituisce un complesso insediativo che muterà radicalmente le proprie vocazioni d’uso. L’attuale composizione di grandi recinti industriali e logistici ha fino ad oggi configurato il territorio come un insieme di tasselli chiusi, connessi alla rete sovralocale per mezzo di nodi e assi molto distanti tra loro e orientati all’accessibilità puntuale dei comparti produttivi. La conversione prevista a uso residenziale, terziario e commerciale di gran parte di questi comparti presuppone invece un radicale mutamento della struttura della viabilità, delle reti di connessione lenta e della strutturazione degli spazi aperti, che dovrà progressivamente sostituirsi all’attuale configurazione a maglie larghe dell’impianto. Corso Romania dovrà diventare un nuovo asse abitato, dotato di un disegno articolato del suolo, che connetta puntualmente le aree interessate dai PRIN (Michelin e Cebrosa), le aree di espansione di Auchan e la nuova stazione ferroviaria Stura. Altro elemento in discussione riguarda il recupero dell’Abbadia di Stura lungo l’asse della SS1, all’intersezione con la tangenziale verde: il nuovo comparto dovrebbe prefigurare l’attestamento della linea 2 della metropolitana e di un secondo parcheggio di interscambio a servizio dell’intero quadrante.

www.urbancenter.to.it

 

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