Cia e Isiamed, un modello italiano per l’agroalimentare

Un Modello Digitale Italiano per il settore Agroalimentare è stato l’oggetto dell’incontro con il sottosegretario al Ministero per lo sviluppo economico, on. Antonello Giacomelli da parte dei vertici di CIA (Confederazione Italiana Agricoltori) e di ISIAMED Digitale, la management company impegnata sul fronte della rivoluzione digitale a produrre modelli a tutela dell’identità italiana.Il progetto ha per obiettivo l’innovazione dell’impresa agricola e le filiere agroalimentari italiane contestualmente alla realizzazione della Banda Ultra Larga affidata a Open Fibre ed è stato presentato al Ss. Giacomelli da Alberto Giombetti, Coordinatore della Giunta Nazionale CIA e da Gian Guido Folloni,

Pier Domenico Garrone

Presidente ISIAMED.L’evoluzione digitale nell’agroalimentare sta accelerando su due fronti. Da una parte le soluzioni dedicate al miglioramento delle singole fasi produttive (Internet of things, droni, geolocalizzazione, Decision Support Systems). Dall’altra la gestione e l’utilizzo di ogni informazione che le nuove soluzioni producono nei percorsi di filiera. Il prof. Pietro Torresan, direttore del Centro di ricerca “Agricoltura è vita” e Claudia Merlino, direttrice Organizzazione e sviluppo hanno illustrato le nuove straordinarie opportunità del progetto: una nuova comunicazione in grado di identificare in modo univoco il prodotto agro alimentare italiano (tipicità, qualità, territorio), un nuovo equilibrio dei rapporti di filiera, l’efficienza di controlli (tracciabilità, contraffazione, certificazione).  Pier Domenico Garrone, senior partner per la Comunicazione di ISIAMED, ha sottolineato l’esigenza di informare, coinvolgere, disseminare, con incontri nei diversi territori italiani, per singole imprese e per filiera e sull’obiettivo di comunicare le potenzialità del Modello digitale a matrice italiana. Obiettivo pratico da realizzarsi dal 2018 è di identificare le soluzioni di sviluppo digitale delle singole filiere (modello digitale italiano) e di trasferirle/condividerle con gli imprenditori italiani nel modo più pragmatico e diretto possibile, stimolando e supportando decisioni d’investimento efficienti, valorizzando le filiere italiane“dalla produzione al consumo”, incrociando esperienze, persone e casi “pilota”.

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