Chivasso avvia il progetto "Operating Room Management"

Alcuni studi hanno dimostrato come, all’interno dell’ospedale, l’unità chirurgica è quella che certamente genera i maggiori costi e che incide maggiormente in termini di rischio clinico per la persona assistita

 

LETTO OSPEDALEAll’ ASL TO 4  di Chivasso è in fase di realizzazione il progetto aziendale Operating Room Management (ORM), il cui obiettivo principale è la gestione ottimale delle sale operatorie attraverso la valutazione dei migliori processi operatori e l’attuazione delle eventuali azioni correttive. Come Responsabile aziendale del progetto è stato individuato il dottor Francesco Arnoletti, dirigente medico, dipendente dell’ASL TO4 presso la Direzione medica dell’Ospedale di Ivrea, di comprovata esperienza nell’ambito della direzione ospedaliera e già Direttore Sanitario dell’Azienda USL Valle d’Aosta. Il dottor Arnoletti si avvale della collaborazione della coordinatrice infermieristica dottoressa Clara Occhiena, dipendente dell’Azienda presso l’Ufficio gestione del personale sanitario dell’area eporediese.

 

Come spiega il Direttore Generale dell’ASL TO4, dottor Lorenzo Ardissone: “L’interesse pubblico nei confronti dell’Operating Room Management è cresciuto notevolmente negli ultimi anni, in particolar modo a causa della necessità di ridurre e razionalizzare la spesa sanitaria a fronte di una pressione crescente in termini di domanda di questi servizi da parte dei cittadini. Alcuni studi hanno dimostrato come, all’interno dell’ospedale, l’unità chirurgica è quella che certamente genera i maggiori costi e che incide maggiormente in termini di rischio clinico per la persona assistita. Di conseguenza, garantire la sicurezza del paziente e nel contempo monitorare l’utilizzo delle risorse sono due tra le priorità d’analisi. Miglioramenti incrementali nell’utilizzo delle sale operatorie in termini di efficienza possono, quindi, avere delle conseguenze tangibili sull’efficienza e sull’efficacia  del servizio”.

 

L’ORM, infatti, è studiato in misura crescente al fine di comprendere come poter ottimizzare alcuni aspetti del percorso chirurgico, tra cui:

 

  • la garanzia della sicurezza della persona assistita e del risultato dell’intervento su di esso
  • la garanzia di un accesso razionalizzato da parte dei chirurghi alla sala operatoria, così che i pazienti possano essere operati in modo tempestivo
  • la massimizzazione dell’efficienza nell’utilizzo dei luoghi, del personale e del materiale di sala operatoria
  • la riduzione dei ritardi per le persone assistite
  • la soddisfazione delle persone assistite stesse e del personale di sala operatoria.

Tra i fattori chiave identificati come funzionali al miglioramento dell’efficienza delle sale operatorie si possono menzionare la coordinazione del flusso dei pazienti, la tempestiva preparazione preoperatoria dei pazienti, la ricezione efficiente dei pazienti, la presenza di strutture “flessibili” e di processi incentrati sul paziente e il miglioramento continuo del processo. Tra gli indicatori che permettono di misurare l’efficienza del blocco operatorio sono contemplati, per esempio, il ritardo del primo intervento della giornata rispetto all’orario programmato, il tasso di cancellazione degli interventi programmati e il ritardo nell’ammissione all’area di recupero post-anestesiologico.

 

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