Cheese alla ribalta a Bra: un successo

 Ci sono parole tanto semplici quanto evocative. Una di queste è “biodiversità” che racchiude un universo di pensiero e la mission di Slow Food che la coniuga in tanti modi, tra cui “Cheese, le forme del latte”. Il mondo dei formaggi è stato a Bra dal 15 al 18 settembre con i migliori prodotti caseari della Terra, ma non solo. Per celebrare il ventennale di Cheese, Slow Food Italia e la Città di Bra hanno messo a punto un programma di spettacoli, concerti e notevoli film da giovedì 14 a lunedì 18 settembre per intrattenere gourmet e curiosi con una serie di eventi e degustazioni non solo dedicate alla manifestazione internazionale dedicata alle forme del latte, ma anche alla birra (scontentando quelli che sostengono che il formaggio si abbina solo con il vino), la piazza della Pizza e molto altro ancora. I punti strategici erano moltissimi, c’era solo l’imbarazzo della scelta, ma per chi ha avuto difficoltà ad orientarsi, è stata molto utile l’App Cheese 2017. Per indicarvene alcuni, si è passati dalla Gran Sala dei Formaggi ed Enoteca, nell’ ala di corso Garibaldi, con  centinaia di specialità provenienti da tutto il mondo da abbinare a una delle 600 etichette italiane selezionate dalla Banca del Vino di Pollenzo e dalla guida Slow Wine, sapientemente illustrate dai sommelier Fisar. Al debutto, nei punti cassa gestiti da Slow Food, anche la nuova moneta per l’acquisto di cibo e vino che sostituisce i ticket di carta ed è di legno certificato PEFC, realizzata da Palm Design, impresa artigianale impegnata nella filiera del legno sostenibile. Per questa edizione la sfida era importante: quella del latte crudo. Un tema caro al patron di Slow Food Carlo Petrini. La riscoperta dei formaggi di malga, delle piccole produzioni, favorita dall’impegno di Slow Food a favore dei formaggi a latte crudo caratterizzati da un maggiore profumo e cremosità che conferisce un sapore più saporito che i consumatori apprezzano. Se sotto il profilo del sapore l’utilizzo del latte crudo è vincente per la produzione dei formaggi (i soli ammessi a quest’edizione), va pure ricordato che anche sotto il profilo nutrizionale c’è differenza perché i formaggi a latte crudo  contengono più proteine, più vitamine e più calcio, non avendo subito il trattamento della pastorizzazione. Vale a dire: sono più buoni e vanno meglio dal punto di vista dell’alimentazione. Ma Carlo Petrini dichiara anche che “a Cheese aiutiamo oltre 3 milioni di pastori e allevatori colpiti dalla siccità in Kenya”, ma anche le zone terremotate”. In Piazza Carlo Alberto che ha ospitato una selezione dei migliori prodotti caseari italiani mentre in via Audisio c’era la possibilità di assaggiare e acquistare i caci internazionali provenienti da UK, Olanda, Francia, Svizzera e Slovenia e via di seguito, ma anche quelli spagnoli che fu nel 2015, Paese ospite con 12 bancarelle che descrivono il dinamismo del movimento casaro spagnolo, ivi compresa l’associazione dei casari e formaggiai del Cammino di Santiago de Compostela. Nella vicina piazza Roma  gli artigiani della storica Via degli affineur e dei selezionatori. Tra questi anche quattro stand dedicati agli Stati Uniti, ospite d’onore di questa edizione. Il sabato e la domenica si è tenuto anche il Mercato della Terra di Bra, occasione per degustare lo Spumante Brut Alta Langa.

 Tommaso Lo Russo

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