Caselli: "I No tav violenti sono fuori dalla democrazia, mettono a rischio lavoratori e poliziotti"

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Il giudice: “Sono troppi coloro che, per miopia o peggio, dimenticano queste verità elementari”. Intanto i No Tav pubblicano sul loro sito web gli auguri per un 2015 all’inesgna della lotta contro la Torino-Lione: “Dicevamo che fermarci è impossibile, e lo crediamo sempre di più”

 

In una intervista sul quotidiano online AffariItaliani.it, l’ex procuratore capo di Torino Giancarlo Caselli dopo tracciato una panoramica sulla situazione politica e della giustizia in Italia, risponde anche ad una domanda sulle vicende giudiziarie legate alla Tav.

 

AFFARI ITALIANI: Nella vicenda No Tav i giudici di Torino hanno cancellato agli imputati l’accusa di “terrorismo”. Che cosa ne pensa?

 

 

CASELLI: Sull’accusa di terrorismo, sostenuta dalla procura di cui io ero capo ma poi anche dalla procura diretta dal mio successore e soprattutto avallata dal gip nel primo e nel secondo caso, quindi da un magistrato giudicante, non è stata confermata da altri magistrati giudicanti. Non si può che prenderne atto nel senso che nel nostro ordinamento l’ultima sentenza è quella che ha ragione anche se magari non sempre è quella giusta. Ma esaurito il discorso tecnico giuridico credo che non si possa dimenticare neanche per un momento che pretendere con la violenza di impedire la realizzazione di un’opera deliberata rispettando tutte le procedure in ogni sede competente, europea e italiana, significa mettersi contro e fuori dalla democrazia (ovviamente mi riferisco solo ai violenti tra i No Tav). Soprattutto quando si aggredisce un cantiere, come quello di Chiomonte, mettendo a rischio la sicurezza di onesti lavoratori, che sono lì per guadagnarsi la pagnotta, e dei poliziotti costretti a vivere asserragliati in quel cantiere per difendere il diritto di lavorare. Sono troppi coloro che, per miopia o peggio, dimenticano queste verità elementari.

 

Gesto goliardico da parte di una decina di no tav nei confronti dell’ex procuratore capo. Gli hanno augurato una “buona Befana”, laciando un sacco pieno di carbone davanti all’ingresso della sua abitazione. E’ stato Caselli ad informare dell’episodio lla Digos. Intanto il sito Notav.info pubblica gli auguri di buon anno rivolti al popolo No tav:

 

“Inizia un nuovo anno e come tutti ci auguriamo che sia migliore di quello passato. Essendo degli inguaribili ottimisti e dei montanari testardi, pensiamo al 2015 come ad un anno di nuove lotte, nuove sfide e speriamo nuove soddisfazioni. Ci lasciamo alle spalle un anno difficile del quale ci consoliamo in parte sapendo che Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò sono nelle proprie abitazioni attorniati non da sbarre ma dall’affatto di chi vuol bene loro. Non ci consola invece sapere di Lucio, Graziano e Francesco ancora in carcere, ma sappiamo che tenere duro è l’imperativo per i notav. Ci siamo tolti di dosso quel reato di terrorismo calato sul movimento con tanto ardore dai pm con l’elmetto e ci consoliamo pensando al loro brucior di stomaco mentre mangiano le lenticchie, visto che il fiore all’occhiello della loro crociata è stato bocciato ben bene.

 

E’ stato un anno dove ancora una volta abbiamo saputo mettere in difficoltà il “sistema tav” svelandone gli intrecci, i conti gonfiati e la marea di balle che raccontano, ma sappiamo che non basta. Si sa riciclare bene, modificando leggi e normative per sopravvivere ed è per questo che continueremo ad ostacolarlo con tutti i mezzi di cui disponiamo.

 

Dicevamo che fermarci è impossibile, e lo crediamo sempre di più. Generazioni di notav si alternano in questo movimento, e non si limitano a sperare ad un anno migliore del precedente, s’impegnano con gioia e determinazione perchè questo avvenga”.

 

 

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