Sagat è ottimista: la società di gestione dell’aeroporto pensa di riuscire a trovare in un paio di mesi la copertura di tutti i voli per il Sud, che “chiuderanno” a fine ottobre
Il governatore è stato chiaro: la Regione non ha nulla contro Levaldigi, ma c’è da chiedersi che senso abbia un secondo aeroporto a soli 45 chilometri da Torino. E così da piazza Castello non arriveranno i 200 mila euro di quota regionale necesari alla ricapitalizzazione della società aeroportuale cuneese. Meglio puntare su Caselle.
Sergio Chiamparino dixit, domenica sera alla festa del Pd e pure attraverso un tweet. Ma il presidente non vuole chiudere tutte le porte a Levaldigi. Il piccolo scalo potrebbe diventare una sorta di seconda pista dell’aeroporto torinese. L’unione fa la forza.
Intanto, nell’operazione di salvataggio dei voli dalla cancellazione di Alitalia, Sagat è ottimista: la società di gestione dell’aeroporto pensa di riuscire a trovare in un paio di mesi la copertura di tutti i voli per il Sud, che “chiuderanno” a fine ottobre. L’ad Roberto Barbieri, nella riunione promossa dal sindaco Piero Fassino ha detto che ci sarà persino qualche volo nuovo.
Nelle trattative con Alitalia è stato ottenuto il mantenimento del collegamento con Napoli e il confronto è in corso per le rotte verso la Calabria. Ci sono già contatti con altre compagnie per Bari, Palermo e Catania.
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