Caporalato in agricoltura, nemico subdolo. Ma la Regione lo vuole sconfiggere

Ora la Regione, insieme con le associazioni agricole ha deciso di avviare una campagna di sensibilizzazione delle aziende che impiegano manodopera stagionale e un tavolo tra diversi assessorati per contrastare casi di irregolarità

 

bracciantiIl caso del lavoratore romeno morto nei campi di Carmagnola poche settimane fa, su cui è in corso un’inchiesta, è solo il più recente di una serie di episodi drammatici che riguardano il mondo del lavoro nero in Piemonte. Ora la Regione, insieme con le associazioni agricole ha deciso di avviare una campagna di sensibilizzazione delle aziende che impiegano manodopera stagionale e un tavolo tra diversi assessorati per contrastare casi di irregolarità nell’utilizzo dei lavoratori, stranieri e non. Così Giorgio Ferrero, assessore regionale all’Agricoltura, Antonio De Concilio, direttore regionale Coldiretti, Giovanni Demichelis, direttore regionale Confagricoltura, Giovanni Cardone e Roberto Barbero, rispettivamente direttore regionale e presidente torinese Cia, hanno concordato, nel corso di un convegno, sulla necessità di salvaguardare la legalità contro ogni forma di sfruttamento e hanno garantito il loro impegno a operare con forza in questa direzione.

 

L’Ufficio regionale del lavoro ha predisposto un vademecum sulla normativa che regolamenta il lavoro agricolo stagionale che viene ora distribuito a tutte le aziende agricole. “Il prossimo passo – spiegano in Regione – sarà la costituzione di un tavolo interassessorile che si occuperà di analizzare e proporre soluzioni al problema dell’accoglienza dei lavoratori stagionali, di definire un sistema di monitoraggio e controllo in grado di far emergere il lavoro sommerso, di elaborare proposte di burocratizzazione del lavoro stagionale”. E’ poi emersa la necessità di monitorare i prezzi all’ingrosso di alcune produzioni agricole: se troppo bassi sono già indice di remunerazioni orarie insufficienti, che possono nascondere sacche di sommerso.

 

“La risposta delle istituzioni, a partire dalla Regione, e delle associazioni e organizzazioni agricole contro chi opera in maniera irregolare deve essere forte ed efficace – sostiene l’assessore Ferrero – Non mancherà il nostro impegno, anche per tutelare un settore importante per l’economia piemontese che sostanzialmente si è sempre dimostrato sano. Non possono essere alcuni deprecabili episodi ad annullare quanto di buono è stato fatto in questi anni”.

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