Cantù – Fiat Torino: gli inguardabili ultimi 40″…

E’ stata una brutta sconfitta, non si può dire altro, ma se gli ultimi 40″ fossero andati bene oggi racconteremmo una storia diversa. Ciò non toglie che il secondo tempo sia stato giocato male contro una squadra che ha attaccato bene, ma anche la FIAT non ha giocato male… in attacco, ma la difesa è stata realmente molto evanescente. Peccato, perché poteva fin da subito essere una svolta verso l’altro mentre invece siamo di nuovo nella mischia, ma non tutto è perduto, anzi, purché ci si tiri su le maniche delle canottiere…tutti insieme e si lotti fino all’ultimo secondo.

Non ci si deve lasciar prendere dalla seppur legittima “rabbia” nei confronti degli arbitri, che in situazione analoga l’altra sera contro Cantù ma a parti invertite, nel turno precedente avevano valutato diversamente una situazione che sembrava l’esatta replica dei fatti che avevano condotto all’espulsione di Vujacich e se avessero applicato il regolamento all’azione fallosa a poco più di 1’00″ dal termine del difensore canturino su Boungou Colo e successivo intervento falloso “antisportivo” avremmo avuto due tiri più due tiri più palla in possesso, … ma come dice il nostro Coach Paolo Galbiati, non attacchiamoci agli episodi, anche se… In ogni caso “Torino sprecona, domina per tre quarti e cede nel finale. Vander Blue ancora non pervenuto e questo è preoccupante. Ora la situazione si complica ma ci crediamo sempre!!! Go Aux! Continuo a ribadire che il nostro miglior acquisto sia stato tenere Deron (Washington, ndr)!” e questo è il messaggio del nostro super Simone dai Rude Boys (a proposito, grazie delle foto e della tua presenza con splendida parrucca gialla!), e purtroppo bisogna in effetti constatare l’assenza quasi totale di Blue dal tabellino e tra i protagonisti della Fiat Torino. In una squadra che già ha tra le sue assenze quella pesante per motivi di salute del giovane Okeke, regalare ancora un giocatore importante agli avversari non è cosa da poco, purtroppo e speriamo che qualcosa di meglio esca dal giocatore che fino ad oggi sembra una meteora e non una stella permanente.

Detto di Deron, splendido interprete in cuore e sostanza, abbiamo “Garrett e Mbakwe a tratti sembrano incontenibili, la continuità non c’è sempre ma se insieme a Vujacich fossero costanti potremmo tornare a sognare qualcosa di più”, il commento di Giovanni. “Difficile adesso la situazione, ma bisogna stringere i denti e non lasciarsi andare. Gli altri hanno gli stessi punti ma sembrano più carichi, e basterebbero due vittorie di fila per gasarsi!” ci dice Andrea dagli spalti gialli centrali. Il problema è che le prossime partite saranno tutte difficili, ma non ci sono alternative per andare ai playoff: vincere o sei fuori, e crediamo che lo spirito di Torino possa ancora rifulgere, ma bisogna trovare l’unità di intenti come in coppa Italia: poche critiche, poche parole, molta forza, molta energia e tutti dentro a dare tutto, questa è l’unica soluzione.

Valerio Mazzola inchioda una splendida schiacciata al volo stile NBA e Pelle intimida in mezzo all’area ma bisogna per forza fare di più, gli altri combattono e anche Torino deve, sportivamente parlando, fare altrettanto.

Sabato arriva Pistoia che ha vinto contro Venezia: sembra incredibile, ma questa sarà una partita chiave per i playoffs. Vincere farà “tutta la differenza del mondo”. E compattarsi per questa occasione non è un obbligo ma è molto di più: sarà un aiuto per tutti i giocatori affinché i fantasmi di queste giornate vengano spazzati via dai canestri di una necessaria vittoria.

E sappiamo che tutto il settore tifosi dai Rude Boys al Settore 208 (che ringraziamo per le molte foto inviateci) sarà pronto a tifare per i colori della nostra città: a voi ragazzi, che giocate per la maglia gialloblù di Torino arrivino tutte le energie per condurre la squadra della nostra città verso nuovi traguardi. Il basket in Piemonte c’è stato e ad alto livello. Ora è tornata Torino, e sarebbe bello vederlo volare stabilmente verso i livelli più alti anche nel periodo di maggio e giugno… .

Paolo Michieletto

 

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