Gli artificieri della Taurinense fanno esplodere la bomba trovata nel Po

Gli artificieri del 32° reggimento genio guastatori della Brigata Alpina “Taurinense”, unità altamente specializzata dell’Esercito Italiano, hanno disinnescato domenica 20 gennaio la bomba d’aereo americana da 1000 libbre, risalente al secondo conflitto mondiale, rinvenuta nei giorni scorsi nell’alessandrino sotto il ponte tra Valenza e Lomellina. 

La bomba, di tipo AN-M65 e contenente circa 270 kg di esplosivo, al termine di delicate operazioni di “despolettamento” e di messa in sicurezza, è stata trasportata in un’area sicura a nord del ponte ferroviario, dove è stata fatta brillare senza danni per le infrastrutture circostanti. Particolare attenzione è stata posta – tramite l’adozione di particolari accorgimenti tecnici – alla salvaguardia dell’ambiente naturale, essendo l’area interessata insistente nel Parco fluviale del Po.

Gli artificieri del 32° hanno dapprima rimosso, tramite la cosiddetta “chiave a razzo”, la spoletta posteriore dell’ordigno, per poi procedere con il taglio meccanico della porzione anteriore della bomba contenente la spoletta inestraibile e trasportandone poi il troncone disinnescato nel sito individuato per il brillamento.

 Iniziate alle ore 7.30 della mattina, le operazioni si sono protratte fino alle ore 18.00 circa, e grazie allo stretto coordinamento tra la Prefettura di Alessandria e il Comune di Valenza, è stato possibile intervenire limitando al massimo i disagi per la popolazione civile ed incidendo il meno possibile sul traffico ferroviario e aereo prospiciente l’area interessata. Già nella giornata di sabato 19, gli operatori del team EOD (Explosive Ordnance Disposal) unitamente al personale della compagnia di supporto allo schieramento del 32° reggimento guastatori, erano intervenuti implementando e finalizzando le opere di barricamento e di  predisposizione del sito di brillamento.

Gli specialisti del 32° reggimento  genio guastatori – che vantano una preziosa esperienza maturata anche nelle missioni all’estero – nel solo 2018 hanno effettuato 110 interventi, bonificando, tra le altre, le bombe d’aereo dello stesso tipo di quella di Valenza ritrovate a Casale Monferrato e presso il Lingotto di Torino, rendendo inoffensivi oltre 300 residuati bellici inesplosi in Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta. A fianco della propria attività prettamente militare, il reggimento interviene, su richiesta delle Prefetture competenti, in attività a supporto della popolazione in caso di calamità, come in Liguria lo scorso novembre o in Abruzzo a seguito dei noti eventi sismici e climatici.  

Massimo Iaretti

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ORE 13 – E’ in corso di svolgimento, da parte degli uomini del 32° Guastatori alpini della Taurinense, l’operazione per rendere inoffensivo l’ordigno da 1000 libre, frutto dei bombardamenti americani nella seconda guerra mondiale miranti a distruggere il ‘Ponte di ferro’ sul Po a Valenza, che collega il Piemonte con la Provincia di Pavia. Le operazioni, dopo che, come da decisione presa nel vertice della prefettura di Alessandria, la zona era stata ‘blindata’ nelle due aree di evacuazione e di rispetto, sono iniziate alle 9.50 e già alle 10,05 la spoletta posteriore è stata disinnescata. Poi si è iniziato l’intervento su quella anteriore, che si sta provvedendo a tagliare con un getto di acqua e sabbia. Una volta terminata questa fase l’ordigno verrà rimosso con una gru, spostato di

Tagliata la spoletta di testa prima di procedere al brillamento

600 – 700 metri sempre in territorio valenzano, ma al confine con il Comune di Bozzole, e qui di provvederà a rendere inoffensivo del tutto il tritolo o a farlo brillare. Intanto da stamattina presto è aperto il Com 4 – Centro operativo misto di Valenza, presso la sede del comando della polizia municipale in viale Santuario, con la presenza del vice prefetto Paolo Ponta, del sindaco di Valenza, Gianluca Barbero, degli assessori Marina Baiardi e Luca Ballerini, del sindaco di Frassineto Po, Gian Mario Argentero, del maggiore Elvio Pascale del 32° Guastatori Taurinense (che coordina le operazioni), di esponenti delle forze dell’ordine, della protezione civile, della questura di Alessandria.

Massimo Iaretti

 

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