Bocca di Rosa

Il sesso deve essere innaffiato di lacrime, di risate, di parole, di promesse, di scenate, di gelosia, di tutte le spezie della paura, di viaggi all’estero, di facce nuove, di romanzi, di racconti, di sogni, di fantasia, di musica, di danza, di oppio, di vino. Il sesso è l’arte di controllare la mancanza di controllo” La canzone di oggi è Bocca di Rosa e racconta la vicenda di una forestiera, soprannominata Bocca di Rosa, che, arrivata in treno “nel paesino di Sant’Ilario”, con il suo comportamento focoso e libertino («c’è chi l’amore lo fa per noia, chi se lo sceglie per professione, Bocca di Rosa né l’uno né l’altro, lei lo faceva per passione»), ne sconvolge la quiete. Nel giro di poco tempo la donna, naturalmente, viene presa di mira dalle donne del paese, le quali, non tollerando la condotta della nuova arrivata (e il fatto che i loro mariti preferiscano tradirle per stare con Bocca di Rosa) si rivolgono al commissario di polizia, che manda «quattro gendarmi, con i pennacchi e con le armi» che condurranno Bocca di Rosa alla stazione di polizia e successivamente alla stazione ferroviaria, dove sarà accompagnata sul treno per essere allontanata per sempre dal paesino. Alla forzata partenza di Bocca di Rosa assistono commossi tutti gli uomini del borgo, i quali intendono «salutare chi per un poco portò l’amore nel paese». La notizia della presenza di un personaggio del genere però si diffonde velocemente di bocca in bocca, tant’è che, alla stazione, successiva la donna viene accolta in modo trionfale e addirittura voluta dal parroco accanto a sé nella processione. Siamo nel mondo del cantautorato raffinato del 1967. Pare che ad ispirare la canzone, ed il suo il personaggio di pura invenzione, sarebbe stata la famosa canzone di Georges Brassens “Brave Margot”. L’ipotesi sarebbe avvalorata dalla presenza, nel testo della canzone, di alcune similitudini e riferimenti presenti nel brano del cantautore francese. Due ipotesi minori collegano la canzone anche alla frequentazione, per pura curiosità sociale, che De Andrè faceva dei quartieri della prostituzione della Genova degradata. Da qui, come si cita in un articolo, De Andrè potrebbe aver tratto qualche ispirazione da figure di prostitute del tempo, come quella di una tale Marilyn, una transessuale, oppure quella di una certa Liliana Tassio, una prostituta che avrebbe frequentato l’artista nota come Maritza, una ragazza istriana che diventerà una delle protagoniste del romanzo Un destino ridicolo. Ma Bocca di Rosa, per me, non era un pericolo, non ci riesco a vederla cosi. Io penso che il vero pericolo fossero le “cagnette” alle quali lei sottraeva l’osso…perchè non erano in grado di tenerselo quell’osso.Credo che la differenza tra l’amore e il sesso sia che il sesso allevia le tensioni e l’amore le provoca. Il brano, magistrale, è stato rivisto da molti nel corso degli anni…ve ne propongo una che mi piace anche se non cosi quanto l’originale!!!!

https://www.youtube.com/watch?v=Q-pGJ9VxrHk

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Chiara De Carlo

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Chiara vi segnala i prossimi eventi …mancare sarebbe un sacrilegio!

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