BILANCIO DELLA SANITA’ 2018-2020. VIGNALE (MNS): “QUASI 100 MILIONI DI MOBILITA’ PASSIVA NEL 2018”

 “I DATI DIMOSTRANO IL FALLIMENTO DELLA  “TAGLIA SALUTE” DI SAITTA-CHIAMPARINO”

Nel Bilancio regionale mancano anche le risorse per il rinnovo del contratto di tutto il comparto Sanità.

La IV Commissione ha esaminato il Bilancio previsionale degli anni del 2018-19-20 relativi ai capitoli della Sanità. A fronte di un Bilancio pressochè invariato rispetto al 2017 che non testimonia alcuna volontà di potenziare i servizi sanitari ospedalieri, ambulatoriali e domiciliari emergono in modo evidente due dati: l’impossibilità per mancanza di risorse aggiuntive di rinnovare il contratto agli oltre 50.000 dipendenti del settore della sanità e soprattutto l’aumento esponenziale della mobilità passiva.

“Non appena fu votata dalla giunta la revisione della rete ospedaliera, dichiara Gian luca Vignale, Presidente del Movimento nazionale in Consiglio regionale, evidenziammo alcune dirette conseguenze: aumento delle liste d’attesa, delle barelle nei Pronto soccorso e della mobilità passiva. Ciò che è puntualmente accaduto”.

“Il bilancio del 2018, infatti, evidenzia come vi sarà una spesa per Mobilità passiva di 298 milioni (!!!) a fronte di 202 milioni di euro di mobilità attiva. 96 milioni spesi per pagare le prestazioni di piemontesi che si fanno curare con la valigia in altre regioni, continua Vignale”.

“Ciò che è maggiormente significativo è che il dato del 2018 corrisponde a quanto accaduto due anni prima, nel 2016: primo anno in cui la delibera “taglia Salute” di Saitta e Chiamparino è entrata interamente in vigore. Insomma, denuncia Vignale, chiudere ospedali e reparti, ridurre le prestazioni sanitarie ha portato al risultato paradossale di peggiorare il diritto alla cura dei piemontesi senza risparmiare neppure un euro.

Questo, se ancora ve ne fosse bisogno, è il chiaro fallimento della DGR 1-600 che anche negli anni 2019 e 2020 prevederà una mobilità passiva di oltre 80 milioni di euro”.

Inoltre le risorse previste a bilancio non saranno sufficienti a garantire il rinnovo del contratto dei dipendenti della sanità.

“Non avendo previsto la finanziaria dello Stato neppure un euro sarà impossibile rinnovare i contratti. Mi domando, conclude Vignale, come sia giustificabile il silenzio dell’assessore Saitta come capofila degli assessori alla Sanità di tutte le regioni. Sono certo che dopo il 4 Marzo, qualora non vi sarà più un governo amico, diventerà il paladino delle regioni contro il governo nazionale”.

 

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