Il bilancio 2015? Positivo, dicono Fassino e Chiamparino

chiampafassinoE’ positivo il bilancio tracciato dal presidente Sergio Chiamparino e dal sindaco Piero Fassino nel corso delle tradizionali rispettive  conferenze stampa di fine anno, in Regione e a Palazzo Civico

 

CHIAMPARINO

 

“Nel corso del 2015, primo anno interamente vissuto al governo della Regione, abbiamo ottenuto risultati più che soddisfacenti in tutti i campi”: “E’ stato un anno – ha ricordato Chiamparino – sviluppatosi in un contesto di segnali incoraggianti di ripresa economica in tutti i campi, a cominciare dal turismo, che ha acquisito una forza propulsiva che va sostenuta ed accompagnata. In Giunta è prevalso molto lo spirito di squadra, che ha facilitato la gestione delle attività.”

 

 La prima peculiarità dell’attività amministrativa è stata la sistemazione dei conti della Regione: “Abbiamo trovato i conti in una situazione disastrosa e finalmente siamo riusciti ad approvare un bilancio vero e trasparente, che consentirà di attuare i punti programmatici poggiando su basi stabili e non sulle sabbie mobili. Tutto ciò senza incidere significativamente sul sociale, sulla cultura e sui trasporti, sistemi che vanno comunque riformati, e stanziando i cofinanziamenti necessari per l’avvio della nuova stagione dei fondi europei e le risorse per le Province. La pressione fiscale non aumenta, ed i ritocchi effettuati al bollo auto consentono comunque al Piemonte di essere di gran lunga la Regione che incoraggia i sistemi di propulsione puliti. Significativa anche l’opera di razionalizzazione delle società partecipate, con la speranza che nel 2016 diventi possibile per il CSI una soluzione di politica industriale che aumenti la presenza dei privati”.

 

Altro elemento di soddisfazione è stata la sanità. “Abbiamo messo mano ad una situazione non governata – ha puntualizzato il presidente – e l’abbiamo cambiata anticipando alcune indicazioni del Patto nazionale per la salute, come le modalità di scelta dei direttori delle aziende sanitarie ed ospedaliere, il riordino della rete ospedaliera e territoriale per migliorare la qualità del servizio, l’approvazione dei conti consuntivi 2012, 2013 e 2014. Il nostro obiettivo è uscire dal piano di rientro, che avverrà nei prossimi mesi dopo il via libera ai consuntivi 2015, e poter così disporre liberamente delle risorse”.

 

FASSINO

 

“Nonostante la complessità degli anni che ci siamo lasciati alle spalle e gli influssi della crisi economica più difficile mai incontrata dal dopoguerra, siamo riusciti a tenere in piedi la città e a conservarne il dinamismo che ci permetterà di cogliere i primi già visibili segni di ripresa”. Il sindaco Piero Fassino ha voluto ricordare le difficoltà di una congiuntura sfavorevole incontrata all’inizio della sua esperienza alla guida dell’Amministrazione comunale e il cambiamento di prospettive indotto da una pluralità di nuove vocazioni che si sono via via aggiunte all’identità industriale e manufatturiera tipicamente subalpina.

 

“Sono stati anni difficili – ha ricordato il sindaco – anni di grave crisi che ha portato lacerazioni profonde anche nel tessuto sociale, indotte da una diffusa precarietà del lavoro che ha colpito larghi strati di popolazione e alla parallela stagnazione economica che ha danneggiato il mondo dell’imprenditoria. A questo si sono aggiunte le politiche pubbliche di spending review che hanno messo in crisi le politiche sociali proprio quando la domanda di aiuto era fortemente in crescita. A questo si è aggiunto l’indebitamento consistente della nostra città e i limiti imposti dal patto di stabilità”.

 

Una situazione che ha visto però la città reagire: “Nonostante questo scenario abbiamo tenuto la città in piedi, c’è stata una reazione positiva. Abbiamo investito sulla rigenerazione urbana, a partire dalle periferie; nel sapere e nell’innovazione, facendo perno sul progetto di città della conoscenza; nella cultura e nel turismo, che oggi ci proiettano tra le mete più frequentate dai turisti; nella proiezione internazionale di Torino, a favore di un’immagine di città aperta e cosmopolita. Abbiamo mantenuto i livelli essenziali dei servizi, nonostante tutto”. Tutto ciò accompagnato dal sostegno a tutti quegli investimenti che potevano arginare la crisi e consolidare i percorsi di sviluppo intrapresi. Le risorse sono state recuperate  agendo su dismissioni immobiliari, organizzazione del personale e contratti di servizio. Grazie all’impegno dell’Anci, si è ottenuto un minore vincolo sul patto di stabilità.

 

“Siamo stati tra quelli che hanno creduto alla ripresa dell’industria in città e non hanno ceduto allo slogan che diceva ‘la Fiat lascerà la città’ – ha proseguito il sindaco – nel 2016 ripartirà la produzione a Mirafiori, che tornerà così ad essere il primo stabilimento industriale italiano”.

 

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