Assunzioni infermieri: “Basta annunci senza risultati”

A proposito della notizia apparsa sui giornali in relazione al  piano della Regione per  1400 assunzioni tra la fine del 2018 e il 2020, da concentrare su infermieri, medici e operatori socio-sanitari, da sommare alle normali assunzioni per la copertura del turnover, di circa mille e 800 persone all’anno, Claudio Delli Carri, segretario regionale del Nursing Up, commenta: “Ben vengano le assunzioni, visto lo stato di semi collasso del sistema ospedaliero. Ci sfugge però il metodo e la fattibilità. Ma i problemi vanno risolti davvero, in modo tangibile e non solo con gli annunci di azioni che si concretizzeranno tra qualche anno, che dovranno fare i conti con i tetti di spesa, con i concorsi, con i contratti in essere con le agenzie interinali Ricordiamo che, per mettere in moto il meccanismo delle assunzioni prospettato, saranno necessari diversi mesi, e nel frattempo? Molto più serio sarebbe stato mettere in campo azioni mirate per risolvere i problemi reali dell’oggi”. Delli Carri chiede quindi che venga convocato al più presto il tavolo regionale nel quale i sindacati possano condividere questo piano di assunzioni e possano spiegare quali siano le azioni necessarie nell’immediato. “E’ necessario un incontro in Regione con i soggetti interessati – commenta il vicepresidente del gruppo regionale di Forza Italia, Andrea Tronzano –  finalizzato a realizzare davvero e non solo attraverso i soliti annunci le prestazioni aggiuntive per abbattere le liste d’attesa. Ritengo inoltre utile la proposta degli infermieri volta a centralizzare alcune attività come quelle del trasporto dei pazienti all’interno delle aziende sanitarie effettuate da lavoratori contrattualizzati a qualsiasi titolo, che alleggerirebbe gli infermieri stessi consentendo loro di lavorare dove c’è più necessità”. “Dall’incontro in Regione – prosegue Tronzano – dovranno emergere con chiarezza le tempistiche, le modalità e le coperture necessarie alle nuove assunzioni. I continui annunci senza esito da parte dell’assessore regionale alla Sanità suonano come un’amara  presa in giro degli operatori del settore e dei cittadini piemontesi”

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