Le Asl "liberano" gli infermieri

Un esempio, per capire la portata di questa novità, è quello di un’infermiera di Vercelli che dopo avere partecipato al bando per la mobilità volontaria all’interno della regione, indetto dall’Asl di Biella, ed essere risultata idonea al trasferimento da Vercelli, si era vista negare il nulla osta proprio da parte dell’Asl vercellese

 

LETTO OSPEDALEDallo scorso giugno tutti gli infermieri che desiderano essere trasferiti in un’altra azienda della regione rispetto a quella in cui lavorano, o fuori dalla regione, non potranno più essere bloccati dall’Asl dove sono assunti, che dovrà lasciarli liberi. “Si tratta di un passo avanti molto importante per noi – spiega Claudio Delli Carri, segretario regionale del Nursing Up, Sindacato degli infermieriperché prima, per arrivare a vedere soddisfatto quello che per noi era in diritto, sancito dal decreto Madia, era necessario ricorrere a un giudice del lavoro”.

 

Un esempio, per capire la portata di questa novità, è quello di un’infermiera di Vercelli che dopo avere partecipato al bando per la mobilità volontaria all’interno della regione, indetto dall’Asl di Biella, ed essere risultata idonea al trasferimento da Vercelli, si era vista negare il nulla osta proprio da parte dell’Asl vercellese dove risultava assunta. La donna aveva presentato ricorso al Tribunale di Vercelli. Ma, prima che l’udienza fosse celebrata, l’Asl di Vercelli, nello scorso giugno 2015, rinunciò alla sospensione del nulla osta al trasferimento per via della delibera della Regione 36/1843 del maggio 2015, quella dello sblocco delle assunzioni, che toccava anche la mobilità intraregionale, concedendo finalmente il trasferimento a Biella.

 

 “Si tratta di una vicenda dal lieto fine – aggiunge Claudio Delli Carri, – durata però più di un anno. Il bando per la mobilità a cui partecipò l’infermiera era del giugno 2014 e solo quest’estate ha potuto prendere servizio a Biella, dopo tutto l’iter con l’Asl di Vercelli. Ora, però, non dovrà più essere cosi. Gli infermieri non saranno più ostaggio delle aziende che non vogliono lasciarli andare per il timore di non poterli sostituire. Auspico che la Regione intervenga per risolvere subito questa situazione, permettendo che tali procedure possano essere portate a termine in modo rapido e trasparente. La riorganizzazione tanto sbandierata dalla Regione inizia anche da questo”.

 

Massimo Iaretti

 

 

 

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