Anticorruzione, con il piano regionale il Piemonte è in prima fila

chiamp consiglioREGIONE PALAZZOSpiega il presidente Sergio Chiamparino: “il Piemonte è la prima Regione italiana a predisporre un Piano  ai sensi della nuova normativa. Inoltre, vengono introdotte misure come la rotazione degli incarichi dirigenziali legata al rischio potenziale di corruzione, secondo la quale non si può dirigere un settore per più di dieci anni”

 

Mentre Roma è travolta dalla seconda ondata di arresti di “Mafia capitale”, la Giunta regionale piemontese approva il Piano triennale di prevenzione della corruzione e il Piano per la trasparenza per il triennio 2015-2017. Gli obiettivi  del primo documento sono la riduzione della possibilità che si manifestino casi di corruzione, l’aumento della capacità di far emergere gli eventuali casi di corruzione, la creazione di un contesto sfavorevole alla corruzione, la promozione della cultura della legalità e dell’etica pubblica. Il secondo definisce invece le modalità di pubblicazione sul sito web della Regione di tutti i provvedimenti adottati dalla Giunta.

 

Illustrando i due testi agli organi di informazione. Spiega il presidente Sergio Chiamparino: “il Piemonte è la prima Regione italiana a predisporre un Piano di prevenzione della corruzione ai sensi della nuova normativa. Inoltre, vengono introdotte misure come la rotazione degli incarichi dirigenziali legata al rischio potenziale di corruzione, secondo la quale non si può dirigere un settore per più di dieci anni. Sia chiaro che non si apre una caccia alle streghe, in quanto si costruiscono strumenti di prevenzione e la rotazione va intesa per i dirigenti come una valorizzazione delle loro competenze ed uno stimolo per rendere più efficiente ed efficace la macchina regionale ”.BANDIERE REGIONE

 

L’assessore al Personale, Giovanni Maria Ferraris, aggiunge  che “il piano triennale approvato nasce dalla volontà della Giunta di porre in atto tutte le misure necessarie per prevenire la corruttela e rientra nel più ampio percorso di riorganizzazione già avviato mesi fa, per il quale la rotazione dei responsabili di settore è un tassello importante, non solo per rispondere alle criticità di rischio evidenziate in alcuni settori, ma soprattutto come opportunità di crescita e stimolo per valorizzare e motivare le nostre risorse umane. Il testo va però ben oltre le necessità riorganizzative e si pone l’obiettivo di permeare il lavoro dell’Amministrazione per i prossimi tre anni, aumentandone l’omogeneità, l’efficienza nei processi, il controllo ed il coordinamento interno”.

 

Il vicepresidente Aldo Reschigna dice che per realizzare questa classificazione “sono stati sottoposti a valutazione 1725 procedimenti e 432 processi amministrativi e sono stati definiti critici quei settori che gestiscono risorse o effettuano attività negoziali e di controllo” ed ha puntualizzato che “il Piano comprende anche azioni facoltative, come l’estensione alle società controllate ed agli enti strumentali della Regione, l’avvicendamento entro ottobre anche di tutti i dipendenti addetti ad attività ispettive e di controllo, corsi di formazione sulla cultura della legalità”. Il contributo di tutti i direttori regionali ha permesso di assegnare ai 93 nuovi settori nei quali saranno articolate le varie direzioni dal 3 agosto, ed i cui bandi saranno pubblicati domani sul Bollettino ufficiale della Regione, una valutazione del rischio bassa, media, elevata o critica. A quest’ultima categoria appartengono 31 settori, nei quali sarà applicata la rotazione obbligatoria.

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