Alla scoperta del patrimonio gastronomico dell’Europa centrale

Il progetto SLOW FOOD-CE: Culture, Heritage, Identity, Environment and Food, finanziato da Interreg CENTRAL EUROPE (CE), è a un punto di svolta.
 
Venezia (Italia), Dubrovnik (Croazia), Brno (Repubblica Ceca), Kecskemét (Ungheria), e Cracovia (Polonia), le cinque città coinvolte nel progetto, sono state mappate per individuare i prodotti più rappresentativi del patrimonio gastronomico locale. Brno ha scelto la mela Panenské Ćeské, una varietà particolarmente resistente e saporita, dotata di ottima conservabilità e adatta al consumo diretto. La Croazia punta sulla Malvasia di Dubrovnik, un vino bianco secco e delicato, ottimo da abbinare al pesce bianco, e il sale di Ston, prodotto nella salina più antica e meglio conservata di tutta Europa. Kecskemét, nota come il “frutteto dell’Ungheria” grazie alla peculiare struttura del suolo e all’abbondante luce solare di cui gode, ha selezionato l’albicocca Hankovszky, la più pregiata tra le molte varietà locali; molto versatile nella gastronomia ungherese e spesso utilizzata per la produzione di conserve, è anche l’ingrediente della famosa pálinka all’albicocca, il tipico distillato simbolo di Kecskemét, conosciuto in tutto il mondo. Per quanto riguarda Cracovia, la scelta è andata sull’Obwarzanek krakowski, una ciambella realizzata in pasta di pane, bollita e cosparsa di semi di papavero, sesamo o formaggio prima della cottura in forno; questo tipico di snack, molto noto e diffuso nella città, viene tradizionalmente acquistato dai carretti dei venditori di strada. Venezia invece, tra i suoi tanti prodotti, presenta la schia della Laguna, un piccolo crostaceo di colore grigio, servito generalmente fritto e accompagnato con polenta bianca; dall’antico vitigno Dorona viene prodotto l’omonimo vino abbinato alla schia.
 
Per testare le innovative soluzioni di tipo partecipativo concepite per la promozione del patrimonio gastronomico negli spazi pubblici, le cinque città hanno lanciato le azioni pilota che nel corso di quest’anno raggiungeranno gli abitanti, gli studenti delle scuole e i turisti, coinvolgendoli in diverse attività.
•     Il prossimo autunno, Venezia ospiterà i Venice Food Days, per scoprire il sapore autentico della città e promuovere la cucina e i prodotti locali, in collaborazione con i principali attori della gastronomia locale.
•     Col programma Learn to taste the diversity of South MoraviaBrno punterà a promuovere i sapori regionali della Moravia meridionale attraverso attività per bambini, spettacoli e mercati, elaborando menù stagionali per le scuole, realizzando un catalogo dei prodotti locali e organizzando sessioni d’incontri con i produttori per preparare piatti tipici.
•     City Breadwinners sarà la manifestazione gastronomica, multimediale e multisensoriale al cuore delle attività di Dubrovnik; durerà tutto l’anno con lo scopo di valorizzare i produttori di cibo presentando il patrimonio gastronomico della città.
•     In Ungheria, il Kecskemét Green Market ospiterà formazioni per i contadini e i produttori e diverse attività di educazione alimentare, cucina, degustazioni, visite guidate e incontri con i produttori locali.
•     Cracovia presenterà invece la manifestazione Culinary Krakow: Heritage on the plate. L’iniziativa darà la possibilità di immergersi nel patrimonio gastronomico della capitale grazie a uno speciale tour, diversificando in tal modo l’offerta turistica della città e incoraggiando i visitatori a scoprire nuove zone meno conosciute.
 
Ma non finisce qui: ogni città europea potrà adottare il metodo sviluppato dalle cinque città coinvolte nel progetto SLOW FOOD-CE per promuovere il proprio patrimonio gastronomico. Per condividere esempi, consigli e corsi di formazione on line, è stata lanciata la piattaforma Food Paths Network,a cui possono accedere tutte le città interessate all’adozione di un approccio comune per la tutela e lo sviluppo del patrimonio gastronomico locale.
 
Il progetto
Il progetto SLOW FOOD-CE ha dato vita a un modello replicabile in grado di valorizzare i cibi tradizionali così come i produttori, le razze e i semi, le tecniche di lavorazione artigianali, il folklore, il paesaggio culturale e le risorse naturali che nutrono il patrimonio gastronomico comune dell’Europa centrale. Il progetto ha portato a una nuova alleanza tra le cinque città di Venezia, Dubrovnik, Brno, Kecskemét e Cracovia. Il principale obiettivo è il miglioramento delle capacità degli attori locali nella tutela e promozione del patrimonio immateriale del cibo, in una prospettiva di sostenibilità economica, ambientale e sociale. Le cinque città coinvolte sono i luoghi ideali per sviluppare il concetto di “nuova gastronomia” promosso da Slow Food: un approccio multidisciplinare al cibo, che riconosce le forti e profonde connessioni tra gli alimenti, il pianeta e le persone.
 
*Al progetto SLOW FOOD-CE aderiscono 10 partner di 5 paesi dell’Europa centrale impegnati a costruire insieme una metodologia comune per l’identificazione e la promozione delle risorse culturali legate al patrimonio gastronomico. Italia (Slow Food, città di Venezia, Università delle scienze gastronomiche) Croazia (Agenzia per lo sviluppo della città di Dubrovnik, Assosciaizone Kinookus)
Repubblica Ceca (Autorità del turismo della Moravia meridionale, Slow Food Brno)
Ungheria  (Municipalità di Kecskemét, Kiskunság Tradition-bound, Artisans and Tourism Association)
Polonia (Municipalità di Cracovia) Partner associati – 7 partner associati supportano i partner del progetto per il coinvolgimento di attori e soggetti interessati e nella diffusione dei risultati del progetto: il Consiglio per il turismo di Ston (HR), la città di Dubrovnik (HR), la città di Brno (CZ), l’Organizzazione del turismo della Malopolska (PL), l’Accademia di educazione fisica e turismo di Cracovia (PL), l’Istituto europeo di storia e culture del cibo (FR), Europa Nostra (NL).
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