Che fine farà il basket torinese?

Giovedì 23 Maggio 2019 una data che  il mondo del Basket torinese non dimenticherà. Forni ha deciso di avviare le pratiche per chiedere il fallimento in proprio o l’eventuale concordato preventivo. Dipenderà dal tribunale. Giocatori ed allenatori avanzano molte mensilità ancorché esista un fondo fino a 250 mila Euro e la Federazione sia garantita da una apposita fideiussione

L’Erario è garantito.  Forse patiranno i piccoli fornitori. Tristezza infinita, tristezza ma comunque onore a Forni per gli impegni che si è preso.  Molti puntano su di lui l’indice della sconfitta e del suo caratteraccio. Ci ha tentato a vendere tutto ma gli è andata male. Terzolo si è prodigato ma si è arreso di fronte all’ evidenza dei fatti. Non si arrende la sua Mole di Basket proponendo (ad oggi) il suo vero capolavoro: l’accordo con Stefano Sarzana che porta la sua Cagliari di A 2 nella nostra città.  Inizialmente il 75% di Reale Mutua ed il resto di  Mole di Basket che porterà in dote la A 2 femminile ed il settore giovanile. Enel settore giovanile protagonista è il professore Federico Danna.  Il massimo, sicuramente tra i protagonisti del Basket piemontese ed italiano. Torinese ritorna nella sua città. Protagonista nel far rinascere il Basket a Biella dove ha portato la prima squadra ai massimi livelli. Insomma, una garanzia. Le premesse ci sono tutte.  Dal basso con il vivaio e con Stefano Sarzana unico manager che fa fruttare le sue scelte da imprenditore anche nello sport.Terzolo e Sarzana hanno il cuore d’ oro promettendo alla Sindachessa e all’ assessore Finardi che aiuteranno Auxilium.  In che modo non è dato sapere. Unico modo pratico è metterci dei soldi a fondo perduto per pagare i debiti. Comunque hanno reso contenti    per un momento gli amministratori della nostra città.  Altra , magari piccola tegola in testa alla nostra sfortunata sindachessa che si sta chiedendo , in vero, che cosa è avvenuto. Chi ha proprio perso le staffe è il Parco Olimpico. Poveretti, mazziati e bistrattati. Dipendenti senza stipendio, senza contributi versati ed allontanati dal loro posto di lavoro. L’ anello debole della catena. Proprio loro che colpe non hanno. Il debito che la società avrebbe con il Parco Olimpico oscillerebbe da 150mila a 250mila euro.  Cifre considerevoli ma non così preoccupanti per le sorti economiche del gigante Parco Olimpico. Sembrerebbe una reazione spropositata.  Nel loro comunicato stampa la risposta. Ci riserviamo azioni legali per tutelare il nostro buon nome societario. Concretamente con l’ eventuale evasione fiscale di un milione e mezzo di euro dell’ Auxilium “non c’ entriamo niente”. La guardia di finanza indaga su mandato della Magistratura. Forni, Feria e il commercialista Acris indagati.  Accusa : per non pagare le tasse hanno fatto delle compensazioni arbitrarie con società a credito che non c’ entravano nulla.
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Ci sarebbe anche truffa. Sempre garantisti, ma  con una domanda: come si è arrivati a questo punto? Molti sostengono che ad altre società è stato permesso ciò che non è stato permesso a Torino. Sappiamo che non è questione di questi ultimi giorni e la penalizzazione di 8 punti è determinata anche da ciò.  Secondo la Federazione Nazionale ha chiesto agli uffici erariali competenti se era una operazione ammissibile ricevendo una risposta assolutamente negativa.  Qualcuno ha denunciato? Forse, ma sicuramente con il clamore suscitato, per i magistrati c’ era la notizia di reato ed hanno deciso di indagare. Così dopo la retrocessione ed il possibile fallimento societario c’ è anche la possibilità di una condanna penale.Il Parco Olimpico è per il 90% privato e per il 10 % pubblico. Tant’ è che un consigliere su tre è indicato e successivamente nominato da parte pubblica. Il Comune di Torino, cioè da parte della sindachessa. Fortemente minoritaria la quota pubblica.  Ciò che però non è trascurabile è un dato.  La parte privata ha vinto con evidenza pubblica per la gestione della maggioranza delle strutture costruite o ristrutturate per le Olimpiadi 2006. Pala Vela sempre destinato alle attività sportive sul giaccio. Poi, tutto a un tratto, la svolta e l’ esclusione delle vecchie attività per fare posto alla A torinese di Basket.  Soluzione fortemente sollecitata dalla Città di Torino dopo la vittoria in coppa Italia.  Fin qui nulla di male.  Addirittura il campo ed altre strutture sportive sono state acquistate direttamente dal Parco Olimpico.  Effettivamente l’ avere una squadra fortemente competitiva dava lustro alla città stessa.  Ma nessuno si è premurato di verificare sul piano dei conti e dunque dell’ affidabilità societaria.  Questo è il punto. I famosi 5 milioni di debiti non si sono accumulati solo in questi ultimi 10 mesi.In particolare il debito verso lo Stato. Le compensazioni sono anche di anni precedenti. E nell’ esperienza di altri casi di richiesta di fallimento si inizia con una passività che cresce nel tempo. Insomma siamo solo all’ inizio di una storia che avrà complicanze non risolvibili in breve tempo. E comunque risolvibili solo in un modo.Pagando i debiti.  Pena il pericolo della bancarotta fraudolenta.  Appunto, purtroppo siamo solo all’ inizio.  Ne vedremo delle belle.  Che non piaceranno a nessuno.
 

Patrizio Tosetto

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