Apollinaire e l’invenzione ‘surréaliste’

Fino al 24 febbraio 2019

E’ una “mostra dossier” quella presentata nella “Wunderkammer”, al piano interrato della GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, a ricordo del centenario della morte – avvenuta a Parigi il 9 novembre del 1918 – del poeta scrittore critico d’arte e drammaturgo francese Guillaume Apollinaire,

nato “per caso” a Roma nel 1880, figlio naturale di un ufficiale svizzero che non lo riconobbe mai e di una nobildonna polacca, con la quale si trasferì giovanissimo in Francia. Curata da Maria Teresa Roberto con Virginia Bertone, Franca Bruera e Marilena Pronesti, la rassegna intende rinnovare la stretta collaborazione con la Fondazione Ferrero di Alba, che in questi giorni presenta la mostra dei capolavori dadaisti e surrealisti del Museo Boijmans Van Beuningen di Rotterdam, creando pur anche un significativo collegamento con il convegno internazionale “Métamorphoses d’Apollinaire”, promosso dall’Università di Torino in collaborazione con le Università del Kent e di Paris – Nanterre. Obiettivo della mostra alla GAM, quello di ricostruire le basi, l’antefatto (umano e culturale) da cui presero origine proprio quei movimenti dadaisti e surrealisti caratterizzanti l’avanguardia parigina degli anni Dieci del Novecento. E ciò alla luce del fatto che il termine “surréaliste” fu proprio coniato da Apollinaire (il cui interesse per la “modernità” lo portò anche a sostenere il Cubismo nella sua fase germinale, così come il Futurismo di Marinetti e la Metafisica di de Chirico) per descrivere in modo sintetico il suo “Les Mamelles de Tirésias”, dramma in due atti sospeso fra il tragico e il comico-grottesco, messo in scena per la prima volta al teatro “Maubel” di Parigi nel giugno del 1917 e che rappresenta il fulcro dell’attuale rassegna torinese. Grazie alla disponibilità dei parigini Archives Férat, sono infatti esposti alla GAM i bozzetti delle scene e dei costumi di quel “dramma surrealista”, realizzati dal pittore cubista, nobile di origini russe, Sérge Ferat, pseudonimo appioppatogli proprio da Apollinaire in buona compagnia con Picasso. L’iter espositivo ricostruisce inoltre, attraverso lettere e disegni, la fitta rete di rapporti e di scambi che univa – intorno alle riviste “Les Soirées de Paris”, “SIC” e “Nord-Sud” – il folto gruppo di scrittori e pittori vicini ad Apollinaire, con un’attenzione particolare per il poeta André Salmon, fra i grandi sostenitori, insieme allo stesso Apollinaire e al critico d’arte Maurice Raynal, di Picasso e dell’estetica cubista. E proprio grazie alla disponibilità degli Archivi Salmon di Torino, troviamo anche esposte in mostra alcune interessanti caricature raffiguranti i personaggi centrali per la formazione dell’avanguardia parigina, fra cui spicca il creatore della cosiddetta “Patafisica” (o “scienza delle soluzioni immaginarie”) Alfred Jarry, venerato da dadaisti e surrealisti. A chiudere la rassegna, l’omaggio che nel 1930 Giorgio de Chirico volle dedicare all’amico dei suoi anni parigini, illustrando con una serie di 68 litografie l’edizione “Gallimard” dei “Calligrammes”, i componimenti poetico-visuali realizzati da Apollinaire fra il 1913 e il 1916, la cui raccolta completa fu pubblicata per la prima volta nel 1918.

Gianni Milani

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“Apollinaire e l’invenzione ‘surréaliste’”

GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, via Magenta 31, Torino; tel. 011/4429518 o www.gamtorino.it

Fino al 24 febbraio Orari: mart. – dom. 10/18, lunedì chiuso

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– Guillaume Apollinaire: copertina de “Les Mamelles de Tirésias”, con disegni di Serge Férat, Paris, édition “Sic”, 1918
– Irène Lagut: “Ritratto di Apollinaire”, con versi tratti da “Madeleine”, un “Calligramme” composto dal poeta  nel 1915, mentre si trovava al fronte. Rielaborazione a colori di Antonella Angeloro

 

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